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Vecchio 29-05-2007, 21.12.45   #1
Uno
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Una frase mi è arrivata 2 minuti fa dalla tv:

Cominciate con il fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile e all'improvviso vi sorprenderete a fare l'impossibile.
San Francesco

Non l'ho messa in "aforismi" primo perchè è S.Francesco, secondo perchè è uno spunto eccezionale in un cammino spirituale.
Si lo so, lo abbiamo già scritto e riscritto... ma quelli sono post vecchi per parecchia gente ormai , quindi ogni tanto bisogna rinnovare.
E' fin superfluo commentarla questa bella frase... però... per iniziare
Che cosa è necessario per voi? (parliamo sia di ottiche larghe che comuni)
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Vecchio 29-05-2007, 21.58.13   #2
Sole
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Cominciate con il fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile e all'improvviso vi sorprenderete a fare l'impossibile.
San Francesco

Che cosa è necessario per voi?
Mi verrebbe da dire direttamente la cosa impossibile.. ma so che per arrivarci devo passare per la disciplina e lo sforzo di ricordarmi di me. Per cui diventa necessario questo e tutto quello che mi porta ad essere me stessa.. ciò che sono.
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Vecchio 29-05-2007, 22.25.29   #3
RedWitch
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Necessario è mettersi in gioco, essere disposti a rinunciare a quelle che si credono certezze. E necessario è mostrarsi per come si è, in un dato momento..provare a nascondersi il meno possibile.
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Vecchio 29-05-2007, 22.45.59   #4
Shanti
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Per me è necessario accettare di cambiare un punto di vista, se fino a un dato momento ho avuto la visione di una cosa che mi è sembrata valida, e me ne viene mostrata un'altra, la prendo in considerazione e la valuto, accettandola e facendola mia senza scartarla per partito preso.
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Vecchio 29-05-2007, 22.55.35   #5
Ray
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E' necessario fare fatica. (uff)
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Vecchio 29-05-2007, 23.27.14   #6
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L'impossibile non è da me, ma ho visto accadere cose praticamente "guidate da una mano", soltanto due giorni fa e per giunta sono stato coinvolto direttamente, allora la considerazione che ho maturata è che la sola cosa che possiamo fare è quella di ABBANDONARCI.
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Vecchio 30-05-2007, 00.42.39   #7
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Necessario per me.. è non perdere mai di vista la ricerca di me stesso... mettermi sempre in discussione... mantenere questo stato di attenzione su di me e condividere con gli altri.
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Vecchio 30-05-2007, 09.31.15   #8
griselda
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Avere fiducia...
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Vecchio 30-05-2007, 10.21.41   #9
Uno
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E in senso più largo? Con un'ottica più larga, cosa è necessario fare?

Facciamo un esempio... se ho una famiglia è necessario che io lavori (se non sono ricco da vivere di rendita), è necessario avere un tetto sopra la testa.... per un mio figlio sarebbe necessario andare a scuola in questa società... etc etc...
Alla fin fine se ci filosofeggiamo niente è necessario... potrei vivere nella giungla come migliaia e migliaia di anni fa... un mio figlio potrebbe (scuola dell'obbligo a parte) non andare a scuola etc... etc....
Quindi il necessario è determinato da quello che voglio essere... e anche da quello che voglio diventare... ma come faccio questo necessario?
Le scelte sono talmente tante che è facile perdersi e fare magari tutto e non il necessario... un metodo che sulla carta funzonerebbe sarebbe di decidere cosa si vuole diventare, in che posto ci si vuole collocare etc etc e poi selezionare tutto il necessario per arrivare a questo.... fuori dalla carta funziona solo per "piccole" cose, se voglio comprarmi una casa è necessario che lavoro , che risparmio etc etc... ma se c'è qualcosa che non so... di cui ho solo qualche flash... ho solo una vaga idea... come faccio a sapere qual'è il necessario?
Qualcuno come sistema suggerisce di girare l'approccio cioè eliminando il superfluo.... non è del tutto sbagliato, se tolgo le impurità alla fine rimane solo il succo.... però pensiamoci bene... se non sappiamo quali sono le cose necessarie, siamo sicuri di poter sapere cosa è superfluo?
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Vecchio 30-05-2007, 10.29.53   #10
'ayn soph
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Parlando di alimentazione, per un bambino è necessario il latte, per un adulto invece altri cibi. Così come per ogni livello di consapevolezza è necessario il suo corrispettivo.
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Vecchio 30-05-2007, 12.49.12   #11
reflex
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Per me in questo momento la cosa più importante sarebbe riuscire ad accettarmi, mentre continuo a vincolare il tutto nel voler essere accettato e riconosciuto non riconoscendo, qua entra in gioco il fare fatica di Ray.
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Vecchio 30-05-2007, 13.02.32   #12
Kael
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se non sappiamo quali sono le cose necessarie, siamo sicuri di poter sapere cosa è superfluo?
Sicuramente, come dici tu, è necessario avere uno Scopo. Il necessario infatti è in funzione dello scopo. Se non c'è nessuno scopo, non c'è nessun "necessario".

Se in cose che conosciamo è facile vederlo questo necessario (es. per comprarsi casa è necessario lavorare, risparmiare, etc..) per cose che non conosciamo non lo è affatto. Se ad esempio voglio costruirmi una radio, ma non so assolutamente nulla di elettronica, non posso sapere se e quanti diodi mi sono necessari, così come quante resistenze, quanti microchip etc..
All'inizio pertanto devo scartare soltanto ciò che sono sicuro non abbia nulla a che fare con l'elettronica... per il resto invece, meglio tenerlo e metterlo da parte, magari un giorno mi tornerà utile.
Al contempo, ovviamente, dovrei anche cercare di studiarmi l'elettronica, e sebbene al giorno d'oggi vada molto di moda l'inventarsi la propria corrente di pensiero o spirituale, in realtà se voglio impararla seriamente (o almeno nel minor tempo possibile) farei meglio ad affidarmi a chi già è un esperto in questo settore e vuole veramente aiutarmi.
Qui torniamo al discorso "come riconoscere un maestro?", già affrontato in forum tempo fa mi sembra, e credo che ognuno saprà riconoscere un vero Maestro in proporzione a quanto vuole veramente imparare il "mestiere"...
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Vecchio 30-05-2007, 13.05.02   #13
reflex
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Se c'è qualcosa che non so o di cui ho solo una vaga idea, in questo caso, forse è necessario fare in modo di completare il quadro, cercando quello che manca, sia dentro che intorno a noi (possibilmente non solo a parole)
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Vecchio 30-05-2007, 13.39.14   #14
Faltea
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Ogni necessità ha un fine dietro, anche quelle basilari (mangiare, dormire, bere) hanno il fine di mantenere il corpo in vita.
Percui ritengo che prima di identificare la necessità bisogna far luce sulla meta, sul fine. Di conseguenza la necessità primaria appare chiara.
Via via che si focalizzano le varie mete e gli si da l'importanza dovuta ed in automatico il posto sulla scala delle priorità, le necessità prendono posto a fianco delle rispettive mete. (almeno io fo' così... )
Focalizzare lo scopo per comprendere di cosa necessitiamo per raggiungerlo...
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Vecchio 30-05-2007, 14.27.15   #15
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Ma cosa mi è davvero necessario?
Se sto morendo di fame è chiaro mi necessità cibo per sopravvivere non faccio fatica e neppure la mia mente, almeno credo, mi farebbe illudere di dover aver bisogno di altro.
Per cui quando ho assodato che i bisogni primari li ho appagati e cerco ancora di aggiungerci qualcosa vuol dire che ho un problema. Questo problema diventerà la prima necessità su cui dovrò indagare per esempio.
A questo punto diventa fare il possible per eliminare il sovràpiù. Quando si è imparato a fare questo tutto diventa possibile frutto di questo smaltimento del superfluo.
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Vecchio 30-05-2007, 14.59.41   #16
RedWitch
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All'inizio pertanto devo scartare soltanto ciò che sono sicuro non abbia nulla a che fare con l'elettronica... per il resto invece, meglio tenerlo e metterlo da parte, magari un giorno mi tornerà utile.
Sono d'accordo con te.. se non ho ben chiaro il mio Scopo, se ne ho soltanto dei flash, dei barlumi, eliminando ciò che non ritengo in un dato momento necessario, potrei andare a scartare qualcosa che invece potrebbe tornarmi utile, anche se ora non lo vedo.
Oltretutto, per come la vedo io al momento , non è nemmeno così semplice focalizzare lo Scopo, se parliamo di Spiritualità.
e qui tornerei alla fiducia da riporre in una Guida, la fiducia pero' nessuno puo' darcela, si deve sentire.. quindi direi anche una "guida" interiore che ci suggerisce, ci permette di Sentire oltre quello che si puo' comprendere ordinariamente.
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Vecchio 30-05-2007, 18.24.21   #17
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Il necessario per qualcosa che non so fare o non conosco non esiste. E' un non senso. Si potrebbe procedere in questo modo: caso della radio, ho sottomano la mappa o circuito non so come si chiama (appunto) della radio che voglio costruire, e allora mi reco al negozio e mostrandogliela, acquisterò i pezzi adatti al lavoro.Ma in effetti di necessario non c'è proprio nulla, tranne le necessità impellenti corporee e di sopravvivenza, il necessario scatta quando mi prefiggo un fine, circoscritto ad un settore, allora in quel caso, realizzare o essere "quello" mi aggravia di una (o più) necessità
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Vecchio 30-05-2007, 19.17.59   #18
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Il necessario invece esiste, anche per qualcosa che non sai fare. Basta che quest'ultima per te diventi, appunto, una necessità.

Anche se non so com'è fatta una radio posso aver necessità di costruirla, metti magari perchè sono precipitato con l'aereo in un isolotto sperduto e devo cercare di inviare un sos.
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Vecchio 30-05-2007, 21.35.02   #19
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Il necessario invece esiste, anche per qualcosa che non sai fare. Basta che quest'ultima per te diventi, appunto, una necessità.

Anche se non so com'è fatta una radio posso aver necessità di costruirla, metti magari perchè sono precipitato con l'aereo in un isolotto sperduto e devo cercare di inviare un sos.
E quindi nell'isolotto tranquillamente trovi i pezzi per costruire una radio? Oppure fai un corso full immersion? Ma cmq non hai bisogno di pezzi o se ne hai non li puoi trovare in quel caso puoi cercare di aggiustarla alla meglio.
Oppure fai un bel falò con la legna.
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Vecchio 30-05-2007, 22.26.46   #20
Shanti
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Qualcuno come sistema suggerisce di girare l'approccio cioè eliminando il superfluo.... non è del tutto sbagliato, se tolgo le impurità alla fine rimane solo il succo.... però pensiamoci bene... se non sappiamo quali sono le cose necessarie, siamo sicuri di poter sapere cosa è superfluo?
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All'inizio pertanto devo scartare soltanto ciò che sono sicuro non abbia nulla a che fare con l'elettronica... per il resto invece, meglio tenerlo e metterlo da parte, magari un giorno mi tornerà utile.
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Oltretutto, per come la vedo io al momento , non è nemmeno così semplice focalizzare lo Scopo, se parliamo di Spiritualità.
Se parliamo di spiritualità lo Scopo che mi prefiggo posso anche metterlo a fuoco, almeno razionalmente, ben sapendo che devo lavorarci senza avere alcuna garanzia di riuscita, insomma posso solo provarci. In questo caso so che alcune delle cose necessarie potrebbero essere per me la determinazione e l’impegno. Per quanto riguarda il superfluo se ci penso bene è vero: non lo posso sapere, molte volte devo provare a farla una cosa prima di capire che posso fare a meno, ma il più delle volte come nell’esempio della radio metto da parte perché “magari mi tornerà utile più avanti”. Ma ora mi domando se è davvero così, oppure se è qualcosa di superfluo di cui è meglio che mi liberi, una zavorra.
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Vecchio 30-05-2007, 22.36.52   #21
Kael
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E quindi nell'isolotto tranquillamente trovi i pezzi per costruire una radio? Oppure fai un corso full immersion? Ma cmq non hai bisogno di pezzi o se ne hai non li puoi trovare in quel caso puoi cercare di aggiustarla alla meglio.
Oppure fai un bel falò con la legna.
Le difficoltà oggettive che posso trovare nel dover costruire una radio su un isola deserta sono sicuramente notevoli, ma questo non c'entra con il senso del discorso, cioè che può essere necessario dover fare qualcosa che non si conosce e col quale tu non eri daccordo:
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Il necessario per qualcosa che non so fare o non conosco non esiste. E' un non senso.
Detto questo, può anche darsi che la radio dell'aereo sia andata completamente distrutta ma alcuni pezzi del computer e della strumentazione di bordo siano ancora utilizzabili, quindi non li trovo tranquillamente ma qualcosa posso tentare di fare lo stesso.
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Vecchio 30-05-2007, 22.56.55   #22
'ayn soph
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Si da il caso che se conosci la radio in quanto pilota, puoi fare fattivamente.
Se sei un passeggero che non si intende non esiste e basta. Le possibilità che riesca ad aggiustare la radio sono pari a zero, a meno che non ci sia soltanto da collegare un filo staccato.
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Vecchio 30-05-2007, 23.17.10   #23
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Qualcuno come sistema suggerisce di girare l'approccio cioè eliminando il superfluo.... non è del tutto sbagliato, se tolgo le impurità alla fine rimane solo il succo.... però pensiamoci bene... se non sappiamo quali sono le cose necessarie, siamo sicuri di poter sapere cosa è superfluo?
La tua domanda presuppone che si sia già in possesso di qualcosa di necessario e anche che sia possibile liberarsene per errore. O almeno è stata intesa così nel seguito della discussione. Io invece la tua domanda l'ho vista come l'impossibilità di liberarsi del superfluo nel senso di rischiae di rincorrere cose che non mi servono.

Ma mi accorgo che vale anche la parte del discorso che è stata intesa finora (solo che credo manchi un pezzo).
Per intraprendere qualsiasi cosa, cammino spirituale o radio, è anzitutto necessaria una motivazione. Questa quindi devo averla e anche sentirla, ma ecco che sfrondando togliendo l'inutile, posso rafforzarla nel senso di liberarla. Immagino si possa anche perderla, anche se ritengo improbabile che si getti via per errore la motivazione del proprio operare.

La motivazione, qualunque essa sia o sembri essere, si estrinseca in necessità di cambiamento.
A questo punto diventa necessario capire se è possibile cambiare (e magari anche cosa e come). Questa parte di solito è una fase di studio che comporta una certa fatica, ma una volta capito che qualcosa si può cambiare è necessario provarci. E qui, dai risultati, si capisce che è decisamente necessario fare fatica.

Mi verrebbe da dire che è anche necessaria una direzione, ma credo che a volte questa sia un lusso non concesso a tutti, ovvero può capitare che i primi cambiamenti possibili abbiano solo una direzione e non si possa scegliere. Si sceglie solo il verso... e anche qui, il verso "giusto" è quello che costa maggior fatica.

Mi verrebbero molte altre cose, ma per adesso mi fermo e leggo voi. Aggiungo solo una cosa apparentemente banale. Per fare fatica è necessario essere disposti a fare fatica. Non sempre questa diposizione è compresa (o sufficiente) nella spinta iniziale.
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Vecchio 30-05-2007, 23.34.08   #24
griselda
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Mi verrebbero molte altre cose, ma per adesso mi fermo e leggo voi. Aggiungo solo una cosa apparentemente banale. Per fare fatica è necessario essere disposti a fare fatica. Non sempre questa diposizione è compresa (o sufficiente) nella spinta iniziale.
Concordo su tutto.
Io trovo però che già sul fatica si faccia confusione se non si è provato che cosa si vuole dire, cioè il tipo di fatica.
griselda non è connesso  
Vecchio 30-05-2007, 23.40.31   #25
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Il necessario lo intendo come sopravvivenza, in un dato momento, legato a tutto ciò che mi serve o devo raggiungere per sopravvivere, e non solo legato ai bisogni primari, come mangiare dormire bere etc..ma come il minimo per avere quello stato che mi permetta poi di pensare al benessere..ed ecco che comincia il possibile..man mano che la mia condizione migliora, e che la sopravvivenza diventa sicurezza, allora lo sguardo si allarga e così anche le possibili azioni..do così luogo a un cambiamento automatico di status quo che mi permette con sentimenti diversi e quindi non più di emergenza ma di benessere di pensare anche a quell'impossibile che in una condizione di sopravvivenza sarebbe stato irragiungibile anche solo da pensare..può essere
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