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Vecchio 05-07-2007, 17.57.26   #1
RedWitch
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Predefinito Il Matrimonio

Posto qui le parole a cui facevo riferimento l'altro giorno sull'unione
E' di Gibran, non di Maria Teresa di Calcutta.. ricordavo male..

Il Matrimonio

Voi siete sbocciati insieme
e insieme starete per sempre.
Insieme, quando le bianche ali della morte
disperderanno i vostri giorni.
Insieme nella silenziosa memoria di Dio
Vi sia spazio nella vostra unità
e tra voi danziono i venti dei cieli
Amatevi l'un l'altra,
ma non fatene una prigione d'amore.
Riempitevi a vicenda le coppe
ma non bevete da una coppa sola.
Cantate e danzate insieme e siate gioiosi
ma ognuno di voi sia solo
come son sole le corde del liuto
sebbene vibrino di una musica uguale.
Datevi il cuore
ma l'uno non sia il rifugio all'altra
perchè soltanto la mano della Vita
puo' contenere i vostri cuori.
E state insieme, ma non troppo vicini
poichè le colonne del tempio
sono distanziate e la quercia
e il cipresso non crescono
l'una all'ombra dell'altro.

Kahil Gibran
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Vecchio 05-07-2007, 18.13.37   #2
cassandra
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Red grazie per aver condiviso queste splendide parole...
Rispecchiano bene il mio concetto di coppia e d'amore...ma evidentemente non sono brava nello scegliere i partner, visto che mi ritrovo sempre a fuggire, o a voler fuggire dalla gabbia che mi creano intorno...
Scusate la divagazione...ma sarebbe interessante capire perchè chi un tempo ti lasciava spazio,poi inizia a stringerti in un angolo...a volerti cambiare e a non accettarti ma continuando nonostante tutto a volerti....
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Vecchio 05-07-2007, 19.14.26   #3
griselda
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E state insieme, ma non troppo vicini
poichè le colonne del tempio
sono distanziate e la quercia
e il cipresso non crescono
l'una all'ombra dell'altro.

Kahil Gibran
Che bella grazie Red
Mi ha colpita questo pezzo le due piante in questione hanno radicamenti diversi mentre la quercia le ha che vanno in verticale il cipresso le ha che si estendono in orrizzontale. Molto curiosa sta cosa no?
La Quercia è grande e si estende fuori invece in orrizzontale con grandi chiome mentre il cipresso sale verso l'alto magro e stretto.
Divaganzione finita.
Se pianti due alberi vicini uno dei due soffocherà l'altro inficierà la crescita dell'altro in effetti se una persona ha una forte personalità l'altra dovrà fare attenzione a non farsi soffocare insomma se si ha questa tendenza bisogna accorgersi e mettere dei paletti. L'altro arriva sempre dove noi gli concediamo di arrivare anche se inconsciamente.
Le parole di Gibran mi fanno pensare all'equilibrio tenendo conto anche del gioco delle ombre che avviene durante lo scorrere del tempo che deve mantenere la coppia in costante attenzione affinchè uno non tolga la luce all'altro con la propria.
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Vecchio 05-07-2007, 19.15.16   #4
turaz
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tutto è equilibrio
la stessa parola religione significa "equilibrio"
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Vecchio 05-07-2007, 20.30.28   #5
cassandra
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In effetti ho fatto una domanda per la quale conoscevo gia'la risposta ... condivido che chiunque arriva sin dove gli permettiamo e non volevo assolutamente intendere di non avere io delle colpe nel meccanismo...ma a volte non si tratta di essere piu'o meno forti,nè di accorgersi per mettere subito i puntini sulle I, perchè nel mio caso resta il fatto che precedentemente si comportava in modo meno oppressivo...il riuscire ad esserlo poi è un altro paio di maniche...è il cambiamento immotivato che non mi spiego,è la chiusura nell ascoltare le ragioni altrui...ma probabilmente anche per queste domande ho gia' le risposte...scusate ma davvero mi si sta aprendo un mondo...
grazie anche a tutti voi...


L'ambulanza sta arrivando...non preoccupatevi :-)))
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Vecchio 06-07-2007, 00.00.53   #6
Shanti
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Grazie RedW per aver riportato questo splendido pezzo
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Mi ha colpita questo pezzo le due piante in questione hanno radicamenti diversi mentre la quercia le ha che vanno in verticale il cipresso le ha che si estendono in orrizzontale. Molto curiosa sta cosa no?
La Quercia è grande e si estende fuori invece in orrizzontale con grandi chiome mentre il cipresso sale verso l'alto magro e stretto.
Divaganzione finita.
Gris anche a me ha colpito quel pezzo, credo riferito alle differenze, immaginavo le chiome ma non sapevo del radicamento.
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Vecchio 06-07-2007, 00.21.34   #7
Ray
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In effetti ho fatto una domanda per la quale conoscevo gia'la risposta ... condivido che chiunque arriva sin dove gli permettiamo e non volevo assolutamente intendere di non avere io delle colpe nel meccanismo...ma a volte non si tratta di essere piu'o meno forti,nè di accorgersi per mettere subito i puntini sulle I, perchè nel mio caso resta il fatto che precedentemente si comportava in modo meno oppressivo...il riuscire ad esserlo poi è un altro paio di maniche...è il cambiamento immotivato che non mi spiego,è la chiusura nell ascoltare le ragioni altrui...ma probabilmente anche per queste domande ho gia' le risposte...scusate ma davvero mi si sta aprendo un mondo...
grazie anche a tutti voi...


L'ambulanza sta arrivando...non preoccupatevi :-)))
E' difficile che una persona cambi di botto a meno che non accada qualcosa di molto ma molto particolare.
Di solito semplicemente le persone si mascherano, spesso senza rendersene conto, nel senso che trattengono determinati lati di loro che in qualche modo percepiscono vadano controllati. Poi, quando si sentono al sicuro magari nella relazione, o si abituano o si rilassano, mollano certi ormeggi e si libera quel che era trattenuto prima. Però sono rarissimi quelli che riescono a mascherare del tutto, di solito gli indizi ci sono anche prima. E' che siamo portati a pensare che sono piccole cose, che la misura non è eccessiva e che nell'insieme delle caratteristiche la somma va bene. Invece vediamo la punta dell'iceberg. Quando si palesa il sommerso è spesso tardi per virare e qualche danno ce lo becchiamo.

Dall'altro lato però, se una cosa così ci capita e ci ricapita e magari ci ricapita ancora (parlo in generale) potremmo farci alcune domande. Magari quelle caratteristiche che quando esplodono ci soffocano, nella minore misura che avevamo visto prima invece ci servivano...
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Vecchio 06-07-2007, 13.30.46   #8
cassandra
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Grazie Rey ,in effetti la tua analisi è perfetta...resta da chiarire quali domande potrei iniziare a farmi...io sono davvero predisposta a voler cambiare me stessa,perchè sono stanca di ricacciarmi sempre nello stesso circolo che effettivamente dipende soprattutto da me...
In momenti difficili mi sono scoraggiata ed accontentata,ho scelto probabilmente la strada piu'facile, ma continuo a sentire una voce soffocata che urla dentro di me e dice tu sai cosa andrebbe fatto,tu hai le risposte ma ti manca la spinta...spesso la paura mi frena e mi frega...
Perdonate la solita divagazione...
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Vecchio 06-07-2007, 13.35.28   #9
turaz
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penso che alla fine ciò che conti sia sempre e cmq la trasparenza totale
prima di tutto verso se stessi poi al di fuori.
fare "luce" a mio sentire significa
essere trasparenti
ossia comprendere tutto di se stessi

ciauzz
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Vecchio 06-07-2007, 13.58.24   #10
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Gris anche a me ha colpito quel pezzo, credo riferito alle differenze, immaginavo le chiome ma non sapevo del radicamento.
Magari sono visionaria eh? però io ci vedo il maschile ed il femminile che convivono in perfetto equilibrio.
Tra l'altro questo pezzo credo parle di due tipi di matrimonio che cmq si assomigliano quello tra due persone e quello personale.
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Vecchio 06-07-2007, 15.03.19   #11
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Grazie Rey ,in effetti la tua analisi è perfetta...resta da chiarire quali domande potrei iniziare a farmi...io sono davvero predisposta a voler cambiare me stessa,perchè sono stanca di ricacciarmi sempre nello stesso circolo che effettivamente dipende soprattutto da me...
In momenti difficili mi sono scoraggiata ed accontentata,ho scelto probabilmente la strada piu'facile, ma continuo a sentire una voce soffocata che urla dentro di me e dice tu sai cosa andrebbe fatto,tu hai le risposte ma ti manca la spinta...spesso la paura mi frena e mi frega...
Perdonate la solita divagazione...
Beh, chiaramente non so che domande specifiche ognuno potrebbe/dovrebbe fare a se stesso. Si possono solo fare delle considerazioni generali e degli esempi.
Se io mi fossi cacciato più volte in relazioni che mi opprimono, inizierei a pensare di aver bisogno di una certa pressione esterna (che poi quando eccessiva mi fa fuggire). Come dire che se imparassi a farmela da solo questa pressione non avrei più bisogno degli altri e a quel punto non rischierei più che diventi eccessiva dato che gli altri non li posso controllare.
Certo mettere in pressione se stessi richiede, oltr alla fatica, una certa costanza e il non dimenticarsi... ma già focalizzare la cosa potrebbe modificare un pochetto.

PS: se ti piace continua pure a chiamarmi Rey (lo hai fatto più volte, pensavo fosse un errore di digitazione), ma sarebbe una a...
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Vecchio 06-07-2007, 15.37.00   #12
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Probabilmente devo porre piu'attenzione ed osservarmi meglio...diciamo che devo fare mio il metodo... mamma mia quanto è lunga la strada verso il matrimonio con me stessa!
RAY grazie per il nuovo spunto e scusa per il lapsus a ripetizione...saro'piu'attenta...sta di fatto che la tua sostanza non cambia...(è un complimento,meglio specificare... )
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Vecchio 06-07-2007, 15.46.57   #13
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Vecchio 08-07-2007, 00.33.19   #14
Faltea
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Grazie Rey ,in effetti la tua analisi è perfetta...resta da chiarire quali domande potrei iniziare a farmi...io sono davvero predisposta a voler cambiare me stessa,perchè sono stanca di ricacciarmi sempre nello stesso circolo che effettivamente dipende soprattutto da me...
In momenti difficili mi sono scoraggiata ed accontentata,ho scelto probabilmente la strada piu'facile, ma continuo a sentire una voce soffocata che urla dentro di me e dice tu sai cosa andrebbe fatto,tu hai le risposte ma ti manca la spinta...spesso la paura mi frena e mi frega...
Perdonate la solita divagazione...
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Beh, chiaramente non so che domande specifiche ognuno potrebbe/dovrebbe fare a se stesso. Si possono solo fare delle considerazioni generali e degli esempi.
Se io mi fossi cacciato più volte in relazioni che mi opprimono, inizierei a pensare di aver bisogno di una certa pressione esterna (che poi quando eccessiva mi fa fuggire). Come dire che se imparassi a farmela da solo questa pressione non avrei più bisogno degli altri e a quel punto non rischierei più che diventi eccessiva dato che gli altri non li posso controllare.
Certo mettere in pressione se stessi richiede, oltr alla fatica, una certa costanza e il non dimenticarsi... ma già focalizzare la cosa potrebbe modificare un pochetto.

PS: se ti piace continua pure a chiamarmi Rey (lo hai fatto più volte, pensavo fosse un errore di digitazione), ma sarebbe una a...
Può anche darsi che durante il rapporto ci sia una richiesta interiore di più spazio.. richiesta che prima non c'era.
Di solito all'inizio di una relazione si ha piacere/richiesta di maggior tempo da condividere, per "vivere" l'altro.
Poco a poco questa richiesta si placa, per far spazio alla realtà del quotidiano. Forse in questa fase si crea un lieve distacco, di conseguenza l'altro tende a pressare...

Un'ipotesi....


Bellissima Red!

Ultima modifica di Faltea : 08-07-2007 alle ore 00.34.58. Motivo: mancava un pezzetto
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Vecchio 10-07-2007, 12.11.11   #15
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Red è bellissima e mi ha colpito molto. Grazie

Cambio il discorso che state facendo per un attimo perchè pensavo a quando a scuola ci insegnano a fare l'analisi di una poesia. Sin da bambini ci dicono come usare la razionalità. Analizzare, smembrare, ridurre a parole un brano, fargli perdere l'enfasi e il sentimento. Ho letto questa poesia di getto, con l'emozione che mi creava, con il senso del momento personale che sto vivendo, identificandomi in essa anche, perchè no? E mi sono commossa nell'ascoltare quello che faceva nascere. Poi per un attimo la mente ha cominciato a trovarci tutti i significati esostrani possibili.. e non era più "luminosa" come prima..

Così a scuola impariamo a chiudere la porta a noi stessi.. dando maggiore importanza alla logica che alla costruzione. Entrambe importanti se vanno di pari passo.
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Vecchio 10-07-2007, 13.26.49   #16
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Così a scuola impariamo a chiudere la porta a noi stessi.. dando maggiore importanza alla logica che alla costruzione. Entrambe importanti se vanno di pari passo.
Questo tuo pezzo mi ha riportato una ricordo alla mente.
Mio figlio aveva all'incirca 4/5 anni e si dilettava a suonare il piano a riprodurre dei brani ascoltati in chiesa. Un giorno decisi di fargli ascoltare un brano di Beethoven: per Elisa. Il picolo scoppio in un pianto a dirotto ma talmente scosso emotivamente che mi spaventai. Non sapevo come consolarlo ero nel panico perchè non ero preparata non sapevo se era un bene o un male e cercai di consolarlo. Ma ero io spaventata. Questo per dire che l'emotività fa paura a chi non la ha accettata pienamente in se.
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Vecchio 10-07-2007, 16.27.19   #17
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Cambio il discorso che state facendo per un attimo perchè pensavo a quando a scuola ci insegnano a fare l'analisi di una poesia. Sin da bambini ci dicono come usare la razionalità. Analizzare, smembrare, ridurre a parole un brano, fargli perdere l'enfasi e il sentimento. Ho letto questa poesia di getto, con l'emozione che mi creava, con il senso del momento personale che sto vivendo, identificandomi in essa anche, perchè no? E mi sono commossa nell'ascoltare quello che faceva nascere. Poi per un attimo la mente ha cominciato a trovarci tutti i significati esostrani possibili.. e non era più "luminosa" come prima..

Così a scuola impariamo a chiudere la porta a noi stessi.. dando maggiore importanza alla logica che alla costruzione. Entrambe importanti se vanno di pari passo.
Mi è piaciuta molto questa tua visione Sole.
Forse qualche volta tendiamo a voler cercare i particolari, perdendoci l'insieme che uno scritto ad esempio può donarci... qualcuno tempo fa, mi consigliò di leggere sempre 3 volte quello che mi scriveva.. in modo da integrare le parti (istinto-razio-cuore).. cercando il più possibile di integrare forse riusciremmo a non perdere l'essenza di ciò che ci trasmette quello che leggiamo..

Voi avete ringraziato me per aver messo questo scritto..io ringrazio voi tutti per avermi dato visioni diverse dalla mia, perchè grazie a questo posso andare un po' oltre a ciò che vedevo in queste parole..
A me ha colpito particolarmente la parte della condivisione ... che non deve pero' farci dimenticare il fatto che siamo individui.. e là mi ero fermata.. adesso qualcosa in più vedo..

grazie
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Vecchio 10-07-2007, 16.36.38   #18
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... qualcuno tempo fa, mi consigliò di leggere sempre 3 volte quello che mi scriveva.. in modo da integrare le parti (istinto-razio-cuore).. cercando il più possibile di integrare forse riusciremmo a non perdere l'essenza di ciò che ci trasmette quello che leggiamo..
Spiegheresti anche a me per favorecome fare? io mi accorgo che alla prima lettura di solito leggo quello che "voglio" che mi aspetto di leggere, quindi devo rileggerlo a distanza di tempo quando non sono coinvolta e ci trovo un altro significato. ma non capisco le tre parti, c'è forse un thread che spiega?
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Vecchio 10-07-2007, 16.39.08   #19
turaz
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prova così.
analizza da dove nasce il tuo coinvolgimento.
dato che lo sai nel momento in cui lo senti nascere pensa
"perchè questo libro mi piace così tanto?"
"quale parte di me si sente rispecchiata in queste pagine"?
ciauzz
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Vecchio 10-07-2007, 16.52.59   #20
RedWitch
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Spiegheresti anche a me per favorecome fare? io mi accorgo che alla prima lettura di solito leggo quello che "voglio" che mi aspetto di leggere, quindi devo rileggerlo a distanza di tempo quando non sono coinvolta e ci trovo un altro significato. ma non capisco le tre parti, c'è forse un thread che spiega?
eh non so se ci riesco Grii... rileggo con un po' di distanza di tempo... per esempio la prima volta mi accorgo che tento di capire il più possibile, cerco di concentrarmi al massimo e spesso invece finisce che "divoro" quello che leggo e leggo solo quello che passa al primo colpo.. saltando parti a volte che poi ritrovo con altre letture.. e non capisco granchè ma credo che qualcosa passi lo stesso... poi lo rileggo con più calma.. senza "fame" .. ed infine lascio fluire le parole.. non sempre in quest'ordine (l'istinto pero' mi sa che prevale quasi sempre..)
Cerco di metterci comunque attenzione.. non sempre mi riesce..
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Vecchio 10-07-2007, 16.59.20   #21
turaz
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quello che ho postato è un mio personale metodo per "stoppare" la "cibaria" mentale...se mi accorgo di "cibarmi"
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Vecchio 11-07-2007, 00.55.53   #22
griselda
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Predefinito Domanda

Questa frase pare dire che materia e Spirito sono nati insieme e quindi sono già in matrimonio.
"Voi siete sbocciati insieme
e insieme starete per sempre."
Come può coesistere con un matrimonio tra due persone senza che possa interferire sull'altro?
Inoltre allora non è tanto il matrimonio ma quando quello che deve nascere da questa unione?
griselda non è connesso  
 


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