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Vecchio 18-11-2007, 15.04.04   #1
Uno
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Predefinito Psicologia Animale

Sembra un pò tirato per i capelli il termine "psicologia" che presume una psiche per gli animali, alcuni (qua su non credo) si scandalizzeranno, penseranno ad umanizzazioni etc... non è mia intenzione, l'uomo è uomo e l'animale è animale eppure abbiamo in comune dei comportamenti, noi uomini (come genere sia uomini che donne) abbiamo moltissimi retaggi animali che diventando Individui dovremmo perdere... ma di Individui ce ne sono ben pochi.
Insomma ora che abbiamo la sezione mi sembra interessante studiare un pò la piscologia animale (anche se alla fin fine sarà principalmente felina e canina) per due motivi, primo per capire meglio le nostre bestiole, secondo per capire meglio noi stessi.

Inizio con qualche esempio generale, poi eventualmente qui o in 3d specifici possiamo sviluppare casi particolari, vi evidenzio che qui in italia al massimo gli addestratori delle scuole per cani sono preparati su queste tematiche, negli Usa esiste una specializzazione (non so se universitaria o solo sul campo per ora) veterinaria.

Il capo branco
questa la conoscono tutti, è più marcata nei canini che nei felini, però anche quest'ultimi possono evidenziarla, se la bestiola recepisce messaggi di nostra sottomissione (attenzione, quelli che per noi sono gesti di affetto per lei possono essere sottomissione nostra) crede di essere il capo branco della famiglia, quindi pretenderà determinate cose, per esempio di mangiare per primo (e questo sarebbe pure niente di grave), ma la cosa più pericolosa si verifica se si parla di cani e grandi che al primo segno di nostra "ribellione" (che come per la sottomissione non ci passa neanche per la testa) diventano aggressivi per mantenere la posizione di comando...

Marcare il territorio
nei cani è evidentissimo, ma anche i gatti lo fanno vibrando la coda

Scegliersi la cuccia all'interno del territorio marcato
i cani sono più abitudinari e più soggetti all'uomo o meglio alla vicinanza altrui (quindi anche altri cani) il gatto è più volubile e "stufarello" cambia spesso, se il cane viene dove siamo noi è perchè vuole stare vicino a noi, se lo fa il gatto è più facile che voglia il nostro posto (quantunque se il gatto è un pò "addomesticato" è possibile che venga a cercarci per compagnia... distaccata, altezzosa ma compagnia)


Etc etc... giusto per iniziare, poi mi piacerebbe aprire o discutere sui problemi di convivenza tra più bestiole e altre cosette simpatiche... e perchè no trasportare anche il tutto nella sezione Psicologia per raffrontare i nostri umani comportamenti.
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Vecchio 20-11-2007, 19.38.49   #2
cassandra
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A me il termine psicologia usato per gli animali non scandalizza affatto (ma guarda un pò ),al contrario penso che ogni creatura che sia un cane,un gatto,un uccello o altro hanno caratteristiche,qualità, difetti e reazioni che li rendono unici alla stesso modo delle persone...non per niente esiste una scienza chiamata Etologia che studia appunto le loro caratteristiche.
Concordo anche sul fatto che istintivamente soprattutto, somigliamo agli animali,a volte in meglio ed altre in peggio aggiungerei...ed attraverso l'osservazione dei loro comportamenti si possono trovare diverse affinità con l'uomo.
Ma qui mi viene di allungare un po il brodo...secondo me ogni cane/gatto ha il suo carattere come già detto,come il feto di un bambino,i cuccioli nella pancia della mamma subiscono già da lì una serie di infuenze,dovute alla posizione,al tipo di vita che conduce la mamma etc...i primi mesi di vita poi sono fondamentali per il loro(come il nostro)equilibrio psico-fisico,soprattutto in quei casi dove il cucciolo mostra già una tendenza ad essere pauroso,o timido (se li si osserva ci si accorge), andrebbe trattato diversamente rispetto allo spavaldo che non ha timore di nulla...incoraggiandolo,cercando di non alzare la voce ed usando tatto e pazienza,sempre con autorevolezza ovvio,ma con un approccio delicato che magari con la tipologia bulletto potrà essere anche un po più decisa,decisissima con razze cosiddette aggressive,o di taglia grande,per i motivi cui accennava Uno.
Il primo anno di vita è fondamentale,qui si semina il raccolto...il cane più del gatto dovrà ed ha bisogno di apprendere le regole di base per una corretta convivenza,quindi chi comanda in primis (anche un barboncino può credere di aver il controllo ed essere lui il capo),i posti dove può andare e dove no in casa ad esempio,come camminare al guinzaglio,come comportarsi in presenza di altri animali o persone (fondamentale),dove fare i bisogni e qui dico una mia idea personale al riguardo:gli animali sono puliti più di noi,senza troppa fretta (soprattutto il cane,sempre se non vuol fare i dispetti)capirà da solo che in casa non si fa la pipì,per associazione...ma ciò non significa che non esistono casi particolari (magari vedremo anche quelli),o che non bisogna accompagnarli verso questo obiettivo,è solo un invito ad aver pazienza come con dei bambini,senza disperarsi,o innervosirsi ogni volta...un piccolo trucco è insegnargli il senso del "NO,non si fa!"ripetendolo ogni volta che compie un gesto sbagliato...con un tono che sia sempre quello.
Allora, il carattere si vede fin da piccolissimi,io ho 2 cani ad esempio,mamma e figlio...completamente diversi tranne che nell'appetito,lei fin da piccola timida,permalosa,elegante, furba e socievole con gli altri animali e con le persone(da salotto)...lui un pazzo squinternato,possessivo,geloso,esuberante, sempre pronto al perdono,ma diffidente con la gente che non conosce e con gli altri cani almeno inizialmente(da lavoro)...lei più insicura nelle reazioni,ci resta male se la sgridi e seppur le tocchi la scodella mentre mangia non dice A (vabbè),lui è impulsivo,agilissimo,svelto e guai se provi a togliergli la polpetta dal piatto,il ringhio scatta automatico,anche se poi cede perchè sa chi comanda...
Eppure entrambi sono cresciuti con me,potrebbero somigliarsi no?sono anche parenti...eppure sono diversi,quanto e come un fratello ed una sorella,lo stesso potrei dire parlando dei miei 9 gatti solo per rafforzare il concetto che ognuno E',ma mi sa che il brodo è traboccato quindi concludo tornando al primo punto del 3d "il capo branco"
mi vien da dire che come in una comunità di cani o gatti c'è un capo, o diversi candidati a diventarlo,questo accade anche tra gli esseri umani,una differenza che colgo è che mentre gli animali combattono esemplari della propria razza per sopravvivere,per stabilire chi è il maschio dominante e proteggere il proprio territorio senza l'intenzione in questo caso di causare la morte dell'avversario,usando denti,unghie,mezzi propri insomma, per stabilire una gerarchia,l'uomo allo stesso scopo ha inventato le armi con le quali uccide il rivale dimostrando di aver perso rispetto ai primi il senso della selezione naturale e di processi che dovrebbero essere naturali,trasformandoli in mera violenza...dove a sopravvivere non è il più forte,ma il più spietato e senza scrupoli...Animali 1-uomini 0
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Vecchio 20-11-2007, 19.50.06   #3
turaz
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tra gli umani ho spesso osservato quello che io chiamo "jolly" della compagnia.
non ha interesse al branco ma è l'individuo diciamo così più spirituale
un esempio da un libro: tom bombadil

tra gli animali di branco non l'ho notato.
esiste?
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Vecchio 20-11-2007, 20.56.37   #4
cassandra
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Tra i miei gatti Turi c'è una specie di Jolly,intendendo con questo quello buono e pacifico che tutti cercano per raggomitolarsi vicino,quello che li lava e li coccola maschi o femmine che siano,che cede il posto per mangiare e che non litiga mai con nessuno...
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Vecchio 21-11-2007, 10.43.25   #5
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esatto...
quello a mio avviso fa la differenza )))
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Vecchio 21-11-2007, 23.55.23   #6
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Ma qui mi viene di allungare un po il brodo...secondo me ogni cane/gatto ha il suo carattere come già detto,come il feto di un bambino,i cuccioli nella pancia della mamma subiscono già da lì una serie di infuenze,dovute alla posizione,al tipo di vita che conduce la mamma etc...i primi mesi di vita poi sono fondamentali per il loro(come il nostro)equilibrio psico-fisico,soprattutto in quei casi dove il cucciolo mostra già una tendenza ad essere pauroso,o timido (se li si osserva ci si accorge), andrebbe trattato diversamente rispetto allo spavaldo che non ha timore di nulla...
Un mese fa ho preso due gattini di circa un mese e mezzo, rifiutati dalla madre e allattati dalla "nonna", un maschio e una femmina. L'idea era di prenderne uno solo ma mi dispiaceva separarli ma a questo punto non so se è stato una cosa giusta. I primi giorni mi sono resa conto che erano molto più selvatici di quanto avevo immaginato, erano spaventatissimi e scappavano sotto i mobili al minimo rumore o movimento. Dopo un po' la situazione è migliorata, per lo meno se dormivano da qualche parte si lasciavano coccolare volentieri, ma se erano sul pavimento, l'istinto era quello di scappare (eh.. capisco che non riuscivano a collegare il fatto che anche i piedi erano della stessa persona che li accarezzava e dava da mangiare), o almeno uno scappava e chiamava subito l'altro che accorreva. Alla fine erano attaccatissimi uno all'altro, ma nessuna confidenza agli umani, da quelli accorrevano solo per mangiare. Allora ho pensato di dividerli, ho tenuto il maschio meno diffidente e dato via la femmina che è finita in un cortile insieme ad altri gatti, dove certo non gli manca da mangiare ma niente a che vedere con la vita da signora da appartamento che faceva prima . E in effetti il maschio rimasto da solo, a parte il primo giorno di inutili miagolii di richiamo rivolti alla sorella, ha cambiato atteggiamento, viene a farsi coccolare e non scappa più quando vede un paio di piedi
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Vecchio 22-11-2007, 13.44.28   #7
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Sicuramente questi micini erano poco abituati alla presenza dell'uomo già da prima che li adottassi tu,da ciò che scrivi Shà mi sembra evidente...il gatto è più complesso del cane,è più diffidente all'inizio,soprattutto se cambia ambiente ed ha un suo simile a cui è abituato, tende a metterci più tempo prima di socializzare e sentirsi a suo agio tra le persone,in una nuova casa...ma di certo nel tempo entrambi i gattini sarebbero cambiati con voi,di questo sono sicura.Ci sono bambini in casa tua?...se così fosse posso anche pensare che il loro modo irruente li spaventava e forse non erano ancora abituati a subire tutte quelle attenzioni...un trucco con i gatti è quello di incuriosirli,di fare in modo di attirare la loro di attenzione,che sia con un suono (psss psss ), con una pallina, con un gomitolo di lana,o semplicemente con un dito in movimento,in modo tale che siano loro ad avvicinarsi, acquistando fiducia giorno dopo giorno...poi è chiaro che ci sarà quello che risponde prima agli stimoli,rispetto all'altro ma di sicuro il risultato arriva,o sarebbe arrivato per entrambi...
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Vecchio 22-11-2007, 14.17.37   #8
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Marcare il territorio

Sia il cane che il gatto marcano il territorio per delimitarne i confini,per avvertire i loro simili della sua presenza,ma ciò accade in diversi modi e non solo con l'emissione di pipì.
Il gatto sia maschio che femmina marca con lo spruzzo,ma anche quello di graffiare mobili,divani etc è un modo,come anche quello di strofinare il muso o il corpo su cose o persone...questo accade sia per stabilire chi comanda,sia se c'è in giro una gatta in calore o anche semplicemente per stabilire che il padrone è il suo strofinandosi contro le gambe e producendo feromoni che si diffondono nell'ambiente e li fanno sentire più tranquilli...a casa.
Il cane,soprattutto il maschio alza la zampa per segnare la proprietà che detiene,odora il popò dei suoi simili per conoscere l'odore dei suddetti feromoni altrui,attraverso cui riconoscerà quel cane sempre...di solito anche loro segnalano ad eventuali femmine in calore la loro presenza attraverso le urine e come i gatti si sentono più tranquilli nella loro proprietà dopo aver detto agli altri "we...questa è casa mia! "
Gli uccelli invece cantano,avvertono gli altri della loro presenza attraverso l'emissione di suoni, che hanno la duplice funzione di richiamo per le femminucce e di avvertimento per i maschietti.
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Vecchio 22-11-2007, 15.04.02   #9
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io penso che un "jolly" in natura non abbia problemi territoriali sia esso un gatto, un uomo o altro.
non ha quel tipo di conflitto nel DNAe quindi nel caso di un gatto marcherà molto meno di un suo pari.
Ultimamente ho sotto gli occhi proprio un caso simile
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Vecchio 22-11-2007, 22.18.06   #10
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In casa abbiamo lo stesso problema di Sha (bello Sha sei riuscita a prendere i gattini). Non pensiamo di lasciare nessuna delle due gatte ma ne abbiamo una completamente dipendente dall'altra che invece è una paraventa. In pratica una è dolcissima ma spaventosa da morire, l'altra è la classica gatta impertinente, ma adorabile anche lei. Il problema è che quella dipendente è veramente incapace da sola. Ha paura anche se ci avviciniamo un pò più velocemente. Veramente raro che sia lei a venire da noi (a parte per mangiare..) Pensavamo di dividerle per una settimana e vedere come evolve la cosa soprattutto perchè la dipendente ciuccia l'impertinente. Penso che la veda come la mamma e non riesce a staccarsi, usare le maniere forti fin'ora è servito poco, ma a poco è servito pure darle tenerezza. Rimane dividerle per un piccolo periodo. Fare inmodo che la dipendente possa imparare da sola e riconoscere noi.

Non avrei davvero mai immaginato che i gatti avessero un carattere, mi sorprende ogni giorno, ed è verissimo che si approfittano se gli dai troppo affetto che scambiano per debolezza.
Questa cosa della debolezza tra l'altro mi fa pensare all'uomo. Nei suoi istinti è un classico dell'uomo dire che fare l'affettuoso è un sintomo di debolezza. Ebbene, l'uomo istintivo come i gatti riconosce la debolezza nell'affetto, nella dolcezza. E' istinto contro il quale per secoli l'uomo "rude/vero". non è mai andato.
__________________
Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 22-11-2007, 23.17.27   #11
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Sicuramente questi micini erano poco abituati alla presenza dell'uomo già da prima che li adottassi tu,da ciò che scrivi Shà mi sembra evidente...il gatto è più complesso del cane,è più diffidente all'inizio,soprattutto se cambia ambiente ed ha un suo simile a cui è abituato, tende a metterci più tempo prima di socializzare e sentirsi a suo agio tra le persone,in una nuova casa...ma di certo nel tempo entrambi i gattini sarebbero cambiati con voi,di questo sono sicura.Ci sono bambini in casa tua?...se così fosse posso anche pensare che il loro modo irruente li spaventava e forse non erano ancora abituati a subire tutte quelle attenzioni...un trucco con i gatti è quello di incuriosirli,di fare in modo di attirare la loro di attenzione,che sia con un suono (psss psss ), con una pallina, con un gomitolo di lana,o semplicemente con un dito in movimento,in modo tale che siano loro ad avvicinarsi, acquistando fiducia giorno dopo giorno...poi è chiaro che ci sarà quello che risponde prima agli stimoli,rispetto all'altro ma di sicuro il risultato arriva,o sarebbe arrivato per entrambi...
Sì Cass in casa c'è mio figlio dodicenne che, alla sua prima esperienza con gli animali, ne è rimasto subito affascinato ed entusiasta e cercava di riempirli di coccole e farli giocare, tanto che ci restava male se lo "snobbavano". I gattini dopo i primi giorni hanno subito dimostrato di gradire le coccole (a volte addirittura venivano spontaneamento in braccio, ora che ci penso bene lo faceva soprattutto la femmina, cercando di "succhiarmi" da qualche parte... vabbeh ) ma giocavano esclusivamente tra di loro (corse al galoppo e vere e proprie lotte, spassosissimi da vedere e ogni tanto morsicandosi si facevano pure male). Tutto questo per un mese, forse avrei dovuto aspettare ancora un po' ma temevo che più sarebbero cresciuti più sarebbe stato problematico allontanarne uno già grande se non avessi visto miglioramenti come in effetti sembrava. Sto rimuginando in questo momento se è il caso di provare a riportare qui la gattina, ora che l'altro in pochi giorni da solo è diventato quasi un coccolone, e vedere che succede (a parte una nidiata tra qualche tempo ).
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In casa abbiamo lo stesso problema di Sha (bello Sha sei riuscita a prendere i gattini). Non pensiamo di lasciare nessuna delle due gatte ma ne abbiamo una completamente dipendente dall'altra che invece è una paraventa. In pratica una è dolcissima ma spaventosa da morire, l'altra è la classica gatta impertinente, ma adorabile anche lei. Il problema è che quella dipendente è veramente incapace da sola. Ha paura anche se ci avviciniamo un pò più velocemente. Veramente raro che sia lei a venire da noi (a parte per mangiare..) Pensavamo di dividerle per una settimana e vedere come evolve la cosa soprattutto perchè la dipendente ciuccia l'impertinente. Penso che la veda come la mamma e non riesce a staccarsi, usare le maniere forti fin'ora è servito poco, ma a poco è servito pure darle tenerezza. Rimane dividerle per un piccolo periodo. Fare inmodo che la dipendente possa imparare da sola e riconoscere noi.
Per quello che ho potuto vedere con i miei due allontanarli è servito, anche se io ho dato via la femmina sia perchè tra le due sembrava la più diffidente e difficile da addomesticare e sia perchè ho pensato (non so se a torto oppure no ma ci ho pensato) che mettendone uno dei due in un ambiente già pieno di altri gatti, il maschio avrebbe avuto vita più dura a farsi accettare.
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Vecchio 23-11-2007, 11.37.24   #12
turaz
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boh sinceramente non sono d'accordo.
semplicemente capiscono che una persona da più affetto di un'altra e andando per loro logica tendono ad avvicinarsi a quella che da loro "calore" (vi siete mai accorti che lo ricercano continuamente soprattutto in inverno?)
diverso (chiaramente) è il discorso se comprendono che si da "affetto" a lui per avere altro...
oppure se le prime volte che lui si avvicina dato "che ha fatto il bravo" qualcuno gli allunga della cibaria o altro.
A quel punto lui collegherà il fatto di fare le moine al fatto di poter mangiare e quindi esaspererà se non controllato questo lato quando ha fame.

Nella sostanza il gatto è molto "empatico" (sensibile) e prende ed è come se leggesse i pensieri delle persone a mio parere.
più la persona da senza chiedere in cambio più il gatto le starà vicino senza legami di altro tipo.
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Vecchio 23-11-2007, 14.14.12   #13
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Riprendo il discorso di Shà...se dovessi decidere di riprendere anche la femmina magari i primi giorni tienila separata dal maschio, (ovviamente se è possibile)così da continuare l'ambienamento del primo in modo distaccato dalla seconda,quando tutti e due saranno più rilassati con la famiglia li farai incontrare...ma comunque è la paura che fa essere la piccola diffidente,vi vede come predatori e quindi si nasconde,o scappa...ma è solo una questione di abitudine,di tempo...poi vedrai che diventeranno entrambi coccoloni.
Facci sapere...
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Vecchio 24-11-2007, 00.00.32   #14
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Riprendo il discorso di Shà...se dovessi decidere di riprendere anche la femmina magari i primi giorni tienila separata dal maschio, (ovviamente se è possibile)così da continuare l'ambienamento del primo in modo distaccato dalla seconda,quando tutti e due saranno più rilassati con la famiglia li farai incontrare...ma comunque è la paura che fa essere la piccola diffidente,vi vede come predatori e quindi si nasconde,o scappa...ma è solo una questione di abitudine,di tempo...poi vedrai che diventeranno entrambi coccoloni.
Facci sapere...
Sono andata a vederla oggi la gattina, era nel cortile di mia madre (che è a fianco di quello di mio zio dove ci sono almeno una decina di altri gatti), che mangiava insieme con la sua cagnolina di due mesi nella stessa ciotolina . Mia madre mi ha detto che la gattina ora si rifugia da lei e i due cuccioli giocano insieme (anche se la scena che ho visto dopo era la cagnetta che, mentre lei mangiava, le mordeva la coda e lei che si girava e la graffiava soffiando infuriata ). Naturalmente finito di mangiare è tornata a nascondersi...
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Vecchio 30-11-2007, 00.25.06   #15
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Un mese fa ho preso due gattini di circa un mese e mezzo, rifiutati dalla madre e allattati dalla "nonna", un maschio e una femmina. L'idea era di prenderne uno solo ma mi dispiaceva separarli ma a questo punto non so se è stato una cosa giusta. I primi giorni mi sono resa conto che erano molto più selvatici di quanto avevo immaginato, erano spaventatissimi e scappavano sotto i mobili al minimo rumore o movimento. Dopo un po' la situazione è migliorata, per lo meno se dormivano da qualche parte si lasciavano coccolare volentieri, ma se erano sul pavimento, l'istinto era quello di scappare (eh.. capisco che non riuscivano a collegare il fatto che anche i piedi erano della stessa persona che li accarezzava e dava da mangiare), o almeno uno scappava e chiamava subito l'altro che accorreva. Alla fine erano attaccatissimi uno all'altro, ma nessuna confidenza agli umani, da quelli accorrevano solo per mangiare. Allora ho pensato di dividerli, ho tenuto il maschio meno diffidente e dato via la femmina che è finita in un cortile insieme ad altri gatti, dove certo non gli manca da mangiare ma niente a che vedere con la vita da signora da appartamento che faceva prima . E in effetti il maschio rimasto da solo, a parte il primo giorno di inutili miagolii di richiamo rivolti alla sorella, ha cambiato atteggiamento, viene a farsi coccolare e non scappa più quando vede un paio di piedi
Secondo me il loro comportamento era piu' che comprensibile, prima abbandonati dalla madre ,poi tua madre e poi a dinuovo un'altra casa.L'unico loro punto di riferimento per loro era proprio il fratello e la sorella,anche gli animali sentono i legami,sopratutto da cuccioli. ti porto un esempio..mia madre ha preso due gattini,come te,fratello e sorella,all'inizio erano spauriti,scappavano e non si facevano trovare..andavano a mangiare quando non ci vedevano...ce voluto un po' di tempo per farli avvicinare,non sapevano se potevano fidarsi,avevano solo paura..la femmina e' piu' spavalda e cacciatrice quindi piu' veniva avanti lei e piu; si avvicinava lui,coccolone(che ora e' sempre in giro).finche' si e' arrivati al punto che riconoscono la macchina quando arrivi,fanno le feste e si offendono,sopratutto il maschio, quando vado da mia madre e porto il mio cane.
Ci vuole solo un po' di pazienza...vai a riprendere la gattina!?
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Vecchio 30-11-2007, 23.50.19   #16
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Secondo me il loro comportamento era piu' che comprensibile, prima abbandonati dalla madre ,poi tua madre
Sì sono stati rifiutati dalla mamma e allattati dalla nonna gatta... non da mia madre
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Ci vuole solo un po' di pazienza...vai a riprendere la gattina!?
Mmmmh... ci ho pensato su, poi sono andata a vederla e trovo la gattina accoccolata con la cagnolina intenta a leccargli il muso... una scena tenerissima (anche se magari era solo perchè aveva residui di bocconcini ) e ho deciso che non la sposto di nuovo, mi sembra che oramai stia benissimo lì.
a te
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