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Vecchio 21-11-2007, 13.12.31   #1
RedWitch
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Non è un aforisma, mi è arrivata in mail, e mi sembra carina da commentare.

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Un giorno, un non vedente era seduto sul gradino di un marciapiede con un cappello ai suoi piedi e un pezzo di cartone con su scritto: «Sono cieco, aiutatemi per favore»

Un pubblicitario che passava di lì si fermò e notò che vi erano solo alcuni centesimi nel cappello. Si chinò e versò della moneta, poi, senza chiedere il permesso al cieco, prese il cartone, lo girò e vi scrisse sopra un'altra frase.

Al pomeriggio, il pubblicitario ripassò dal cieco e notò che il suo cappello era pieno di monete e di banconote.Il non vedente riconobbe il passo dell'uomo e gli domandò se era stato lui che aveva scritto sul suo
pezzo di cartone e soprattutto che cosa vi avesse annotato.

Il pubblicitario rispose:'Nulla che non sia vero, ho solamente riscritto la tua frase in un altro modo'. Sorrise e se ne andò.

Il non vedente non seppe mai che sul suo pezzo di cartone vi era scritto:'Oggi è primavera e io non posso vederla'.
Siamo talmente abituati ad agire in un certo modo, che capire che dobbiamo modificare qualcosa in noi sembra un'impresa titanica.. invece a volte, per cominciare, basterebbe guardare le cose da un punto di vista insolito certo , bisogna prima di tutto ammettere che c'è qualcosa che si puo' fare e che va cambiato, e impegnarsi perchè questo possa avvenire..

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Vecchio 21-11-2007, 15.37.57   #2
jezebelius
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Hai ragione Red.
Il fatto è che proprio perchè quel modo di fare è consolidato e per questo, non secondario, siamo del tutto convinti che "quello" sia il modo, il problema del cambiamento non ci sfiora neanche.
Perchè si vuole cambiare allora?
Perchè forse se ne sente l'esigenza, una necessità, un desiderio. A cominciare dalle piccole cose, anche se per un verso mascherate, come voler cambiare l'auto, fino ad arrivare a cambiare se stessi comunque è espressione di desiderio anche se, in una scala considerati, dal più superficiale al più profondo.
Mi pare che a differenza di molti che probabilmente pensano che questo secondo passo non sia possibile anche, e soprattutto, nella sua profondità, almeno per quanto mi riguarda, la cosa la vedo come possibilità concreta pure se certamente dispendiosa.
A volte, come il cartello in questo caso, il mezzo e l'utilizzo di questo potrebbe fare la differenza.
Riscrivere il messaggio, in conseguenza dello scopo che ci si prefigge a questo punto è, a mio avviso, basilare. Dipende però da cosa si vuole e cosa si cerca.
Ora quel che mi ha colpito è stato che il cartello, mezzo o strumento che dir si voglia, è stato " modificato" nella sua forma da un " vedente" e per di più un " pubblicitario" il quale, presumibilmente, ha una " visione " altra di quale utilizzo si può fare del mezzo.
Ciò che rende la cosa più " evidente" è che il pubblicitario solo dopo gli ha detto che ha modificato la forma del messaggio.
Quindi se da un lato è lo strumento ciò che veicola o possiede la capacità di veicolare una certa quantità, di moneta in questo caso, è solo chi si trova in una posizione diciamo " alta" che è in grado, mediante la modifica, di fare in modo, da quel mezzo, di avere un maggiore vantaggio.
Non considero poi la possibilità che il cieco ha di cambiare egli stesso il mezzo poichè secondo me, se pure non è impossibile, per altro verso richiede caratteristiche particolari.
__________________
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“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 22-11-2007, 00.10.37   #3
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Ora quel che mi ha colpito è stato che il cartello, mezzo o strumento che dir si voglia, è stato " modificato" nella sua forma da un " vedente" e per di più un " pubblicitario" il quale, presumibilmente, ha una " visione " altra di quale utilizzo si può fare del mezzo.
Proprio perchè è un pubblicitario sa come colpire con un messaggio, ma è interessante notare come reagiva la gente al primo e al secondo messaggio: nel primo il riferimento alla disgrazia e una esplicita richiesta di aiuto, e il risultato era che si allontanavano senza dargli niente o quasi, immagino anche infastiditi... Con il secondo messaggio un riferimento a qualcosa che forse li metteva di buonumore, in questo caso una bella giornata di primavera, e quindi in una condizione che li faceva sentire bendisposti nei confronti di quell'uomo.
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Vecchio 22-11-2007, 00.52.18   #4
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'Oggi è primavera e io non posso vederla'.
Li faceva sentire tutti al di sopra di se e questo muoveva in loro sentimenti di pietà nei suoi confronti erano tutti fortunati rispetto a lui. Credo che il pubblicitario abbia agito in questo senso.
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Vecchio 22-11-2007, 11.07.12   #5
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Si, da un certo punto di vista il pubblicitario ha forse manipolato, cercando con la sua frase di smuovere un certo tipo di sentimenti nella gente, però da un altro punto di vista l'ha anche svegliata questa gente, la quale senza l'aiutino del pubblicitario, non si sarebbe seffermata sulle conseguenze di essere cieco... e dormendo avrebbe detto è cieco, eh bon. Così invece un range maggiore è obbligato a riflettere.
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Vecchio 22-11-2007, 11.24.34   #6
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Si, da un certo punto di vista il pubblicitario ha forse manipolato, cercando con la sua frase di smuovere un certo tipo di sentimenti nella gente, però da un altro punto di vista l'ha anche svegliata questa gente, la quale senza l'aiutino del pubblicitario, non si sarebbe seffermata sulle conseguenze di essere cieco... e dormendo avrebbe detto è cieco, eh bon. Così invece un range maggiore è obbligato a riflettere.
Qua c'è il confine sottile per cui chi vede le cose può o non può mostrarle e come.
Il pubblicitario poteva mettersi per strada a prendere per il bavero tutti quelli che passavano dicendogli: "EHI questo è cieco!! lo vuoi aiutare?? Ti rendi conto che vuol dire essere ciechi??"
Oltre che non ottenere nulla avrebbe fatto violenza, così ha usato un trucco... poi alla fine sta a chi passa leggere o meno.
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Vecchio 22-11-2007, 13.29.12   #7
RedWitch
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Qua c'è il confine sottile per cui chi vede le cose può o non può mostrarle e come.
Il pubblicitario poteva mettersi per strada a prendere per il bavero tutti quelli che passavano dicendogli: "EHI questo è cieco!! lo vuoi aiutare?? Ti rendi conto che vuol dire essere ciechi??"
Oltre che non ottenere nulla avrebbe fatto violenza, così ha usato un trucco... poi alla fine sta a chi passa leggere o meno.
In questo caso quindi, il trucco è servito come mezzo, per raggiungere l'obiettivo di mostrare qualcosa, e non si puo' parlare di manipolazioni (il fine era nobile) , il male minore (trucco) per il bene maggiore (mostrare qualcosa che il pubblicitario vedeva e gli altri no senza usare violenza o tentare di convicere..)
Questo è quello che un buon Maestro fa ..
Spostandolo sulla pubblicità che oggi è diventata quasi esclusivamente manipolazione , me la fa apparire più interessante... chi studia la pubblicità e poi la fa potrebbe avere a disposizione un buon mezzo di conoscenza e poi fare passare dei messaggi come ha fatto il pubblicitario con il cieco...
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Vecchio 22-11-2007, 15.43.31   #8
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In questo caso quindi, il trucco è servito come mezzo, per raggiungere l'obiettivo di mostrare qualcosa, e non si puo' parlare di manipolazioni (il fine era nobile) , il male minore (trucco) per il bene maggiore (mostrare qualcosa che il pubblicitario vedeva e gli altri no senza usare violenza o tentare di convicere..)
Questo è quello che un buon Maestro fa ..
Spostandolo sulla pubblicità che oggi è diventata quasi esclusivamente manipolazione , me la fa apparire più interessante... chi studia la pubblicità e poi la fa potrebbe avere a disposizione un buon mezzo di conoscenza e poi fare passare dei messaggi come ha fatto il pubblicitario con il cieco...
Ma manipolare non è negativo in assoluto, oggi ne conosciamo praticamente solo questo lato e utilizziamo la parola in tale modo. Direi che è anche voluto per il solito discorso della libertà a tutti, gratis sempre e comunque, ma andiamo fuori tema.
Manipolare può essere per esempio combinare, mescolare, estrarre etc etc sostanze chimiche. In un certo senso si può definire manipolazione anche un trucco da prestigiatore-illusionista, mica è negativo... ti fa uno spettacolo e tu lo guardi per divertirti o per la curiosità di vedere cose che la mente non concepisce.
Si potrebbe anche vedere un'altra forma/lato della parola, quella derivata da manipolo (di uomini), se non ricordo male era qualcosa a che fare con le pattuglie romane o greche... booh... quindi manipolare assume comandare e organizzare un gruppo, anche in questo caso dipende per quale fine lo si faccia, il comandate romano (o greco booh) che organizzava la pattuglia lo faceva per il bene di tutta la compagnia (per quanto io sia contro la guerra) nessuno può negarlo, diverso il discorso se lo si fa per propri interessi, esempio il pubblicitario che vuole farti comprare la porcheria perchè lui è pagato per questo.
Si certo, i pubblicitari bravi (come in tutte le arti e professioni) sono dei veri e propri maestri nel loro campo, attingono non solo a esperienza e formazione ma anche all'intuito, hanno una grossa capacità di far vedere le cose... poi l'uso che ne fanno è quello che li fa guadagnare. Ad esser sincero non mi pare mai di aver visto una pubblicità progresso veramente bella, per la serie: "tanto i soldi dall'ente li prendo lo stesso, che mi impegno a fare?"
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