Karol, un uomo diventato Papa

Film molto bello e ricco di spunti.
Girato da Giacomo Battiato e interpretato da Piotr Adamczyk nelle vesti di Wojtyla (straordinaria la somiglianza) il film, oltre a trattare la biografia del Papa mostrandone una tematica religiosa e spirituale, il richiamo a Dio, la vocazione al sacerdozio etc.. è anche una denuncia storica molto forte per quello che è stato, oltre al nazismo già ben conosciuto da tutti, anche il regime socialista sovietico che si è impossessato della Polonia alla fine della guerra.

La storia narra gli orrori e i delitti nella Cracovia del 1939 dopo l'invasione tedesca. Qui Wojtyla è un semplice studente universitario che uno dopo l'altro vede morire tutti i suoi amici e parenti, e grazie a dei documenti falsi riesce a sopravvivere in quell'inferno trovandosi lavoro come minatore, e grazie anche all'aiuto spirituale di Padre Tomasz (interpretato da Raoul Bova), un prete che nonostante le bombe e le sparatorie resta nella sua Chiesa a infondere coraggio e Amore ai giovani. Dopo la sua fucilazione però Karol Wojtyla resta solo ed entra in una profonda crisi spirituale che lo spinge a entrare in seminario (un seminario "clandestino" però di cui i tedeschi non erano a conoscienza)

Con la fine della guerra e l'entrata a Cracovia dei russi sembra tutto finire per il meglio, invece il peggio deve ancora avvenire... Il regime stalinista e anticlericale dei sovietici impone una dittatura spaventosa e fà di tutto per togliere dei cuori della gente il sentimento di Dio, ma invano. Wojtyla (che nel frattempo insegnava etica all'Università) è il nemico numero uno e per anni è seguito dalle spie del KGB nel tentativo di trovare un pretesto per poterlo condannare. Ma il suo destino era ben diverso, e dopo essere eletto vescovo e celebrare clandestinamente una Messa in una nuova città satellite del regime (cui viene perfino inviato l'esercito, ma questi si rifiuta di sparare) Wojtyla entra nel cuore della gente e da lì a poco la sua elezione a Papa al Vaticano...