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Vecchio 16-07-2008, 18.29.42   #1
RedWitch
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Predefinito In carcere perche' e' precario?

Sul giornale della mia citta' ho letto questa notizia che ha dell'incredibile. Un 30enne era stato arrestato a causa di una tentata (e pare maldestra) rapina in una banca, ma aveva evitato il carcere perche' un giudice indulgente aveva creduto alla sua volonta' di rimettersi in carreggiata (l'uomo ha appena trovato un lavoro con contratto a tempo determinato, ma pur sempre un lavoro), dandogli la possibilita' di avere gli arresti domiciliari con l'obbligo di restare a casa ogni sera/notte dalle 22 alle 5 e di recarsi durante il giorno al lavoro.
Il sostituto procuratore pero' non era della stessa opinione di quel giudice che ha sentenziato che il trentenne dovra' essere condotto in carcere e scontare la sua pena.
Non voglio discutere (anche se ce ne sarebbe..) sulle decisioni del giudice e del sostituto procuratore, ma la motivazione per cui quest'ultimo ha deciso di spedire in carcere l'imputato e' a dir poco sconcertante: poiche' il lavoro che ha trovato e' precario, presto l'uomo potrebbe ritrovarsi di nuovo in condizioni economiche disagiate e per questo potrebbe di nuovo tentare qualche rapina.

Se non e' un processo alle intenzioni questo..
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Vecchio 16-07-2008, 21.44.17   #2
stella
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Il sostituto procuratore pero' non era della stessa opinione di quel giudice che ha sentenziato che il trentenne dovra' essere condotto in carcere e scontare la sua pena.
Non voglio discutere (anche se ce ne sarebbe..) sulle decisioni del giudice e del sostituto procuratore, ma la motivazione per cui quest'ultimo ha deciso di spedire in carcere l'imputato e' a dir poco sconcertante: poiche' il lavoro che ha trovato e' precario, presto l'uomo potrebbe ritrovarsi di nuovo in condizioni economiche disagiate e per questo potrebbe di nuovo tentare qualche rapina.

Se non e' un processo alle intenzioni questo..
Mi sembra proprio un processo alle intenzioni.
Penso che questo trentenne non tenterà più nessuna rapina, anche se dovesse rimanere senza soldi...
Però è anche emblematico del modo di pensare comune, anche del pubblico ministero, che in questo modo avvalora la tesi, per quelli che non lavorano, che l'unica soluzione per tirare avanti sia fare rapine...
Per questo si dovrebbe andare a monte del problema, cioè fare in modo che la gente non arrivi nemmeno a pensare questi gesti diperati e maldestri, come quello della casalinga che con una calza di nylon sul viso ha cercato di rapinare il supermercato dove si recava ogni giorno a far la spesa...
O come quello del ragazzo che con fare da bullo ha gridato ai clienti e al personale della banca "Questa è una rapina !!!!" e poi spaventato dalla sua stessa voce ha preso la via della fuga....
In quanto a decidere di mettere in carcere per via del lavoro precario, la dice lunga, la stessa parola precario fa intendere che tutti quelli che hanno questo tipo di lavoro sono sul giro d'aria e non hanno nessuna sicurezza per il futuro, d'altra parte meglio quello che niente.
Come al solito è il sistema che non funziona, e pensare che la nostra Costituzione dice che
tutti hanno il diritto dovere di lavorare....
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Vecchio 16-07-2008, 22.00.39   #3
Astral
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Ma allora dovremmo andare tutti in carcere, la maggior parte dei contratti che vanno sono a progetto, co.co. co al massimo tempo determinato, siamo tutti precari.

Io il massimo che ho avuto è sempre il co. co. ed ho lavorato sempre in nero, per lo stato risulto disoccupato, in questo caso dovrei autorizzare a fare la rapina, eppure non avrei manco il coraggio ( oltretutto so anche obbiettore, quindi dovrei utilizzare il coltello al posto della pistola).

Penso veramente che sempre più gente è spinta al male, ma giuro che se dovessi trovarmi in queste difficoltà, l'alternativa è farmi frate o prendermela con chi gestisce.

La giustizia ha dei pregiudizi assurdi, tanto è vero che se sei un politico, un giudice e commetti reati, hai addirittura l'immunità.
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Vecchio 16-07-2008, 22.52.26   #4
Shanti
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Sul giornale della mia citta' ho letto questa notizia che ha dell'incredibile. Un 30enne era stato arrestato a causa di una tentata (e pare maldestra) rapina in una banca, ma aveva evitato il carcere perche' un giudice indulgente aveva creduto alla sua volonta' di rimettersi in carreggiata (l'uomo ha appena trovato un lavoro con contratto a tempo determinato, ma pur sempre un lavoro), dandogli la possibilita' di avere gli arresti domiciliari con l'obbligo di restare a casa ogni sera/notte dalle 22 alle 5 e di recarsi durante il giorno al lavoro.
Il sostituto procuratore pero' non era della stessa opinione di quel giudice che ha sentenziato che il trentenne dovra' essere condotto in carcere e scontare la sua pena.
Non voglio discutere (anche se ce ne sarebbe..) sulle decisioni del giudice e del sostituto procuratore, ma la motivazione per cui quest'ultimo ha deciso di spedire in carcere l'imputato e' a dir poco sconcertante: poiche' il lavoro che ha trovato e' precario, presto l'uomo potrebbe ritrovarsi di nuovo in condizioni economiche disagiate e per questo potrebbe di nuovo tentare qualche rapina.

Se non e' un processo alle intenzioni questo..
Penso che quel sostituto procuratore abbia pensato che se ci ha provato una volta sarebbe potuto succedere ancora. Forse sì meritava più fiducia, ma non mi sento di biasimarlo (il procuratore intendo), la rapina è stata comunque organizzata e non è un'azione da poco, non è come rubare una scatola di pasta al supermercato, questo voleva appropriarsi di denaro, tanto e in fretta. Il mancato ladro sapeva le conseguenze di quel gesto tanto più se era armato (lo era?). D'altra parte però c'è il rischio che mandandolo in carcere peggiori la sua situazione.
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