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Vecchio 20-08-2008, 00.40.46   #1
dafne
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Predefinito sfida all'ultimo pesce

Ne ho combinata una delle mie

I bambini sono via dieci giorni con il padre e io che faccio? mi rilasso? Mi riposo, mi godo il silenzio? ..Ni

Da parecchio tempo desidero trasformare la loro cameretta in una sorta di acquario, non allagando i pavimenti eh ma disegnando pesciolini colorati su tutte le pareti.
Mai fatto.
Troppo laborioso, difficile, e lungo.

Ecco, negli ultimi tempi qualcosa è cambiato anche nelle mie mani, disegno un pò meglio, riesco a concentrarmi di più.

Che m'invento quindi?
Dar corpo a questo desiderio, le pareti dovevano essere imbiancate, i bimbi partono, ci metto due giorni per decidere (eh trooooooppo fatico decidere ) e parto con i disegni.

Lentezza bradipo

Ci ho messo quasi una settimana per disegnarli, la cosa che mi ha colpito di più è l'immenso sforzo che dovevo fare continuamente per restare concentrata, per non stufarmi e mollare tutto.

Pensavo fosse un problema di vista,oltre al fatto che non sono abituata a disegnare così tanto, cose nuove (pesci appunto) per di più su un muro...

Ecco invece ieri finalmente finisco, il risultato finale, a disegno, mi soddisfa molto e mi soddisfa ancor di più l'essere riuscita a portarlo a termine.
Poi familiari carini che non mancano di farsi scivolare la solita frase "speriamo che non sia un altro dei tuoi soliti incompiuti"
La cosa mi fà arrabbiare un pò, si è vero, manca tutto il colore (e i pupi tornano sabato..mamma che ansia...) ma potevano non dirlo..e..

Ecco, mi è capitato di pensare una cosa, forse è una sciocchezza ma è possibile che buona parte della fatica che ho fatto disegnando, oltre che per superare la mia abituale inerzia (alias pigrizia) fosse una sorta di lotta inconscia col pensiero "non ce la farò mai" "è una sciocchezza" "non arriverò mai alla fine" ecc ecc ecc?
Voglio dire, la storia delle antine, e dei lavori mai finiti (e adesso che vedo dei punti che non metto mai alla fine delle frasi..), è un vestito che porto da sempre per i miei, può essere che in qualche modo inconsapevolmente io lo senta mio e quindi abbia dovuto consumare energia extra allo sforzo di disegnare per combattere l'abitudine di mollare, ci stà?

Anche adesso, guardo le pareti da colorare e mi vien l'ansia perchè ho poco tempo, perchè chissà quante cose avrei potuto fare invece di chiudermi in camera (però l'ho scelto, questo fà un abisso di differenza ) ,,insomma, la mia mente (credo) continua a inviarmi segnali di invito a mollar lì tutto ma io persevero.
Spero di farcela e rifiuto anche il pensiero di finire per ripicca a quello che mi han detto i miei.
L'ho fatto e lo faccio per me, niente bugie, non è neanche per i bimbi, anche se penso che gli piacerà...
Devo dire che la soddisfazione di iniziare, faticare e, finalmente, veder concluso un lavoro mi piace.
E se poi non piacerà agli altri pazienza, a me se non altro stà regalando momenti di grande serenità durante e di soddisfazione alla fine.

Però ecco, volevo capire se quella fatica immensa provata nel disegnare, nel rimanere concentrata poteva essere oltre alla non-abitudine allo sforzo ( ) anche lo sforzo di tener sotto controllo un vecchio meccanismo.

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Vecchio 20-08-2008, 00.48.07   #2
Ray
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Bella sta storia. Quel che mi è venuto in mente è che le frasette infelici sui tuoi soliti incompiuti e l'ansia son oinvece roba buona... roba utile a passare dal "fa" al "mi", invece di bloccarsi.

PS: sto parlando della legge del sette e da come hai descritto la cosa mi pare un buon esempio.
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Vecchio 20-08-2008, 01.14.40   #3
dafne
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Bella sta storia. Quel che mi è venuto in mente è che le frasette infelici sui tuoi soliti incompiuti e l'ansia son oinvece roba buona... roba utile a passare dal "fa" al "mi", invece di bloccarsi.

PS: sto parlando della legge del sette e da come hai descritto la cosa mi pare un buon esempio.

Npn sono proprio sicura di sapere di cosa stai parlando

Quello che sò è che questo iniziare a conoscermi, a osservarmi stà diventando parecchio irritante, al di là di quello che inizio a vedere di me ultimamente mi rendo conto che non riesco più a dare le colpe agli altri e la cosa si stà rivelando irritante davvero.

Un esempio, il soggetto del commento infelice di cui sopra mi chiama stasera, bella felice (e pirla) le racconto che ho iniziato a colorare e se ne esce con un "è venuto da schifo vero?" Ci sono rimasta malissimo, però ridendo gliel'ho detto che è proprio una strrr al che lei si giustifica, per così dire, dicendomi che a lei i miei disegni han dato un senso di nausea
Ironizzo dicendoi che, per forza, ho disegnato il mare...
Eh bon si cambia argomento.

Però ero arrabbiata, e delusa, e indispettita e sono i soliti distruttivi e non mi hanno mai capita e non si può mai fare niente di nuovo e e e e..
e poi mi rendo conto d'un colpo che in fin dei conti non è la prima volta che traffico con un disegno su un muro e che negli altri esperimenti non avevo finito, e che alla fine, tirando le somme, battuta infelice o meno sono io ad averle dato modo di farla con il mio atteggiamento

Davvero irritante
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Vecchio 20-08-2008, 11.58.51   #4
Uno
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Sbrigati che ho un paio di stanze da pitturare, gradirei un paesaggio montano: così ti specializzi in "mari e monti"

Si hai dato motivo che ti dicessero così, ma se dovessi demoralizzare tutti quelli che me ne hanno dato motivo.....
In realtà c'è un sottile godimento: " a me non passa neanche per l'anticamera del cervello di far qualcosa di simile, non mi interessa neanche magari, comunque non deve farlo nessun altro"
Non ti curar di loro, guarda e passa..... ed evita di approfittare adesso dell'inc@@@ura o della delusione per mollare.
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Vecchio 20-08-2008, 21.44.02   #5
dafne
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grazie capo
ehem
Paesaggio montano con animali pelosi o cime d'albero con uccellini?

tornando al mare...

La faccendasi stà complicando un pò, oggi avevo previsto una full immersione e prima è arrivata la mamma con un "pranziamo assieme" che ho accettato per schincare altre schifezze e mio fratella che chiama all'una per dirmi arriviamo alle tre....(così è finita che ho mangiato pizza al trancio con la mamy )

Meno male che è venuto su con il necessario per aggiustare le prese della camera dei bimbi così mentre lui smanettava con i fili io sono andata avanti...

E domani un amico che "ma dai son gli ultimi giorni di vacanza mi faccio un giro a trovarti..."

Però la prima parete (una su tre... gorsch) è quasi finita e l'effetto non è malaccio, anzi.

Ammetto che ho passato tutto il tempo a dirmi "non deve essere perfetto, non è un quadro, è un muro con dei pesci nella camera di due pesti..." perchè la mia mania di perfezione, che si risolve quasi sempre nel non fare o fare male a furia di ritocchini, ha cercato in tutti i modi di farmi perdere tempo e demoralizzarmi...

Per ora resisto e non m'importa di cosa pensano gli altri, anche se già così mia mamma ha cominciato a dire che viene bene...anche se non è alla mia portata...devo averla fulminata con lo sguardo perchè si è affrettata ad aggiungere "per il tempo che hai"
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Vecchio 20-08-2008, 23.38.49   #6
dafne
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Ho notato una cosa, stamattina in un momento di vera concentrazione sono riuscita anche a rilassarmi, è successa una cosa bellissima, dipingevo quei cips di micro pesci con un pennellino che avrà si e no quatto peli e dovevo cercare di fare i cerchi bene (presente Nemo? Ne ho fatti 23...)
Ogni curva era una lineetta e una lineetta leggermente più inclinata, piccoli segmenti uno vicino all'altro in pratica..un pasticcio su una cosa di 2 cm credetemi...poi quello stato incredibile, mi è capitato altre poche volte e mi dà sempre un senso di profondissimo benessere..

come spiegarlo..era come se i miei gesti fossero diventati improvvisamente più lenti e molto più precisi e, allo stesso stempo, incredibilmente morbidi.
Riuscivo a far ruotare la punta del pennellino senza staccarla dal muro applicando la giusta pressione per riempire tutto lo spazio, vedevo esattamente quello che facevo (di solito dopo un pò mi va insieme la vista o un pensiero mi distrae)...e non vorrei sembrare oltremodo ubriaca ma era come se io il pennello e il muro fossimo la stessa cosa..no questa non rende, però ci sono delle volte in cui sono più precisa e in alcuni frangenti ho dei movimenti più "sinuosi", diciamo così..ma in questi casi è come se riuscissi a fare delle azioni nel modo e nel tempo esatto preciso senza sforzo..

ho prenotato al CIM tranquillli

E la cosa incredibile è che pur facendo movimenti più lenti ho dipinto più pesci (perchè naturalmente dopo un pò è passato)

Ero oltremodo cosciente di quello che facevo, senza pensarlo..
Boh
Però spero che mi capiti ancora
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Vecchio 21-08-2008, 20.25.26   #7
dafne
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Giornata no-issima

Non ho combinato niente oggi, mi sono svegliata già fuori fase, non stavo troppo bene, non ho neanche fatto i tibetani..e li sospetto di aver fatto il primo grosso errore...
Non riuscivo a fare niente così alla fine sono andata al lago con mia mamma, mi sono goduta il pomeriggio al sole.

Naturalmente stasera c'è stato il festival dei sensi di colpa, vero che i bimbi con un contrordine rientrano domenica e non sabato ma neanche nel tardo pomeriggio sono riuscita a concentrarmi.

Alla fine mi son girati i 5 minuti, mi son vestita e sono uscita di nuovo, ecchecavolo basta mi son detta.

Credo di essere arrivata al punto morto, c'è sempre un punto morto nei miei disegni, mi era capitato già con il primo giro di pesciolini (Nemo) ..arriva quel punto in cui si comincia a sbagliare e nessuna correzione va bene.
Credo che mi capiti in tutte le cose in generale, c'è un punto di stallo, un momento in cui la via più semplice è buttar tutto.

Credo di non aver superato il mio punto morto oggi e so che domani il problema sarà ancora li, anzi, se andrà come penso sarà un pochino più difficile di oggi perchè oggi ho mollato.

Ho messo a tacere i sensi di colpa perchè ci ho pensato su parecchio prima di dire si a mia mamma quindi adesso è assoluytamente fuori luogo fare il coccodrillo. E poi ora mi metto a sistemare un pò casa così recupero qualche ora di luce domani, e se non ci rioesco pace,m vuol dire che oggi ho fatto relax totale inutile rovinarsi la giornata con i ma se però non vi pare?

La cosa curiosa è che appena deciso questo mi è passata la voglia di scorfanarmi la credenza, anche questo è piuttosto interessante.
Grazie pesciolini
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Vecchio 24-08-2008, 01.35.36   #8
dafne
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Venerdi è stata un'ottima giornata, come avevo previsto mi sono svegliata e non stavo tanto bene, sonno mal di schiena ecc ecc ecc
Stavolta però ho fatto tutto come al solito, limone, tibetani, caffè e anche se mi bruciavano gli occhi, non avevo idea di come colorare i pesci blu e non ne avevo voglia mi sono messa a dipingere lo stesso.
Devo dire che l'inizio è stato moooolto lento ma ho dipinto tutto il giorno con solo una pausa a pranzo e alla sera ero molto molto soddisfatta del mio lavoro.

Oggi sono andata fuori per la spesa e poi a fare un giro con mammima e sorellina, che oggi che non avevo tempo avevano voglia di gironzolare , ma appena a casa dieci minuti e sotto di nuovo. Risultato, manca solo una parete e anche se i piccoli sono già a casa il risultato già si vede un pò e gli è piaciuto.
Ora bisogna finire.

Chiacchiere a parte questo esperimento mi è servito parecchio.
Manco di concentrazione, ma più che non sapermi concentrare in realtà credo sia un problema di discontinuità. Non sò essere costante, ho dei picchi di produzione, di energia, e dei vuoti tremendi dopo. Quello che ho visto in questi giorni è che continuare ed essere costanti e concentrati non è impossibile. Ma costa fatica

Ho impararto anche che la mia avversione per le chiusure viaggia in molti sensi, o non mi fà cominciare proprio un lavoro o me lo fà cominciare per poi mollarlo lì in sospeso, oppure (spero non sia una forzatura) mi farebbe continuare anche quando non si può.
Per esempio ieri è stata, appunto, una buonissima giornata ma sia a pranzo, dove ho dovuto obbligarmi a sospendere e mangiare e riposarmi un pò (e cioè a evitare di sbonconcellare qualcosa, disegnare una pinna, rimangiare un altro pò, fare un'altra pinna, ecc ecc non facendo alla fine per bene nessuna delle due cose), sia alla sera quando non c'era più luce la tentazione era di continuare ancora, combinando un gran pasticcio.
Come dire, faccio fatica a dare un tempo per ogni cosa, non ho il concetto di ciclo..non so se si capisce.

Forse questo perchè non ho metodo, mi è capitato di colorare pesciolini in fila e scoprire alla fine di aver saltato qualche pezzo quà e là, vero che erano a branchi uno sopra l'altro ma una pinna mancante o la pancia di uno si e l'altro appena sotto no mi dà da pensare..e tanto.

Poi stò imparando a fidarmi delle mie mani, e dei miei occhi, questa è tosta da spiegare perchè l'ho appena intravista ma a furia di musetti lunghi da disegnare con un solo gesto di pennello o curve di nero sul giallo dove non si può sbagliare (perchè il giallo non è coprente..scoperto dopo..ebbrava Daf) ecco che mi ritrovo esterefatta a scoprire che a "lasciar fare" alla mano e aghli occhi, anche se non funzionano bene, le cose riescono meglio.
Lo stesso principio per cui non ho passato molto tempo a riflettere, era quasi impossibile, o coloravo o riflettevo..non sò ci dovrò tornare.
Ma la sensazione che la mia mano "ne sappia molto più di me" mi ha colpito davvero tanto.

Per ultima, forse, ma non meno importante, la scoperta che "non ce la posso fare" è una frase-scusa comoda,pratica e calda e che qualche volta sfidare il freddo della delusione può dare grandi sorprese.
Mi imbarazza un pò, ma neanche tanto, ammettere che stasera mi sono seduta sul letto ho guardato i miei pesci e mi sono commossa....no, ho pianto, si scioglie qualcosa ma non so cosa, so solo che vedere realizzato qualcosa che da anni ritenevo al di fuori della mia portata mi stà dando una grande lezione di umiltà verso me stessa. Chissà quante altre cose mi sono negata per paura o per convenienza.
E al di là di questo avverto un calore che prima non c'era, è meno del tepore di una candela ma ogni tanto lo sento e mi fà commuovere e stare bene allo stesso tempo.

Avanti, l'opera non è ancora conclusa e poi alla fine avrò la grande sfida, Piddu, il tartarugone di mare già a disegnarlo è stata un'impresa non oso pensare a colorarlo..tra lui e i tonni ci sarà da ridere

Continuo a diarizzare, magari annoio un pò ma è incredibile cosa ne stà uscendo
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Vecchio 15-09-2008, 11.58.25   #9
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Il lavoro si è concluso il 9 settembre, è andato molto più alla lunga del previsto anche perchè con il ritorno dei terremoti non ho avuto molto tempo da dedicarci al giorno.
Ho scoperto che coprire il colore di fondo (un giallo ocra leggero) con un azzurrino mare richiedeva più delle due mani previste che dare il colore, anche se con il rullo, è faticoso (giuro che chiedo scusa per tutte le volte che ho pensato "e che ci vuole" quando mio fratello o qualcun altro sbuffavano al solo pensiero) e che colorare con il pennellino attorno a 130 pesciolini mi ha fatto un gran bene....sono di un pigro sconfinato!!!!!!!!!!!
E tutta una serie di riflessioni su di me che mi han fatto male e quindi poi bene.

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Vecchio 16-09-2008, 00.08.52   #10
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.

Ma perchè dal fa al mi e non dal mi al fa,Ray? Questo me lo puoi spiegare? Stà cosa mi stà rosicchiando le orecchie da settimane


Credo che il mio prossimo passo dopo quest'esperimento sia mantenere, seppur minima, l'onda del trasporto che ho vissuto. La sensazione di poter fare qualsiasi cosa, o perlomeno il tentativo, la carica dell'energia che ho vissuto e non lasciar scemare il tutto rimettendomi in poltrona.
Ho la sensazione di aver appena appena iniziato a far fatica e che mi aspetti un periodo ben più denso...

Mi sono ritrovata in questo periodo di pitture senza internet, pareva che ogni tentativo di collegarsi fosse inutile, persino l'internet point in vacanza...ho accettato di tentare il silenzio.
Dico tentare perchè non sempre m'è riuscito e sono caduta in mille altre tentazioni ma perlomeno ho potuto intravedere che è come se ci fosse un sottile filo che le collega tutte. Come i fili di un burattino, se resta fermo il piede ecco che parte il braccio.

Sono terribilmente pigra, vedere questo, accettare quanto mi lascia ancora senza fiato. Qualcuno me l'aveva detto ma non ci avevo davvero mai creduto...e pigroneggiando è come se i miei muscoli (ma non solo quelli fisici) si fossero atrofizzati.
Così come lo stomaco abituato ad assumere zuccheri si trovasse di colpo a ingerire una costata da mezzo kilo ...ci sono statai momenti, lo so è ridicolo, che per continuare a dipingere il contorno dei pesci ho dovuto superare persino un senso di vomito, di repulsione.

E oggi entro in camera e un giorno alla volta vedo meno difetti (mamma che brutto vizio anche questo, trovare sempre il difetto in tutto...) e colgo l'insieme che non è per niente male, specie per una prima volta, specie perchè privo di progetto, specie perchè fatto E FINITO DA ME.

Ok ok la smetto di sbrodarmi e autocongratularmi grazie per il sostegno ragazzi
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Vecchio 16-09-2008, 00.16.56   #11
Ray
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Ma perchè dal fa al mi e non dal mi al fa,Ray? Questo me lo puoi spiegare? Stà cosa mi stà rosicchiando le orecchie da settimane

Perchè essendo un'azione esterna il processo segue un'ottava discendente. Ma bon, forse qua è OT, si potrebbe parlarne altrove.
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Vecchio 13-10-2009, 21.11.49   #12
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Bissiamo

Tra ieri e oggi ho ridipinto la mia camera che è diventata quella del grande, buono il risultato finale, soddisfazione per i tempi stretti e la maggiore pulizia, peccato solo che per le rifiniture ho dovuto rifare il colore e non è venuto proprio uguale..sigh..ma pazienza.

Stavolta ho fatto prima il fondale azzuro-verde così non dovrò impazzire a fare i contorni esperienza insegna..e mi prenderò tempo per fare i branchi e colorarli.

Penso che sarà interessante vedere la differenza tra fare un lavoro per la prima volta e fare il bis e soprattutto penso che lo vivrò in modo diverso..vedremo

(a distanza di tempo credo di aver capito quello che dicevi sui commenti sgradevoli Ray, grazie )

Vedremo come proseguo, se imparo magari stavolta metto anche qualche foto, anche perchè con l'inverno imminente e i nani a casa non ho tempi stretti da rispettare, e quindi pungoli.........me li devo quindi inventare.
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Vecchio 28-11-2009, 21.00.43   #13
dafne
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anche perchè con l'inverno imminente e i nani a casa non ho tempi stretti da rispettare, e quindi pungoli.........me li devo quindi inventare.


altro che pungoli...mi ci vogliono i pungoloni non ho ancora iniziato..uff

Comunque pensando ad altro mi è capitato di pensare che non mi considero brava a disegnare perchè ho sempre bisogno di un modello di riferimento, se mi chiedessero di disegnare una rosa dovrei averne una foto o una vicina per fare un buon lavoro.

Poi mi sono venuti in mente i pesciolini, di come per i primi due tre mi servisse il modello ma poi riuscissi a farli abbastanza tranquillamente anche più piccoli o più grandi o in posizioni leggermente diverse..
Ho sempre pensato che dipendesse da una sorta di confidenza presa con la figura, appropiandosi dei tratti...ma a distanza di mesi quello che allora mi veniva semplice mi richiederebbe, nuovamente, il modello per fare i primi...

Mi è capitato di pensare, all'improvviso, che il modello è una sorta di assicurazione, un punto di riferimento da cui trarre sicurezza...una specie di copertina di Linus forse.

Magari no ma ho come la sensazione che la mia "anima artistica" sia ancora così infantile, così emotiva da avere bisogno di una sicurezza (il modello) per riuscire ad uscire (che giro di parole ) ed esprimersi.

Mah

Ultima modifica di dafne : 28-11-2009 alle ore 21.02.42. Motivo: qualche f di troppo.....
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Vecchio 29-11-2009, 01.57.19   #14
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altro che pungoli...mi ci vogliono i pungoloni non ho ancora iniziato..uff

Comunque pensando ad altro mi è capitato di pensare che non mi considero brava a disegnare perchè ho sempre bisogno di un modello di riferimento, se mi chiedessero di disegnare una rosa dovrei averne una foto o una vicina per fare un buon lavoro.
Un pò di tempo fa disegnavo o per meglio dire imbrattavo le tele, mi veniva in mente un soggetto, soprattutto dei primi piani e giù cercavo di farli...che pena alla fine vedere che avevo dipinto un'altra persona da quella immaginata! Poi ho trovato dei soggetti reali e i disegni sono andati un pò meglio...in fondo, ho pensato, tutti i grandi artisti hanno avuto dei modelli, pensa a Caravaggio, alle sue figure così troppo reali che non venivano accettate dai religiosi che volevano madonne eteree, lo stesso Michelangelo si ispirava a modelli di giovani uomini per fare le sue sculture!
Non è per consolarti ma credo che la bravura sia nell'ideare il disegno, nel dargli la forma che a te sola interessa, potremmo essere in dieci a dipingere gli stessi pesci ma sono sicura che a ciascuno verrebbero in modo diverso, perchè quello che veramente conta è come tu li vedi e li realizzi!

Ultima modifica di filoumenanike : 29-11-2009 alle ore 01.59.37.
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Vecchio 29-11-2009, 01.58.48   #15
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Mi è capitato di pensare, all'improvviso, che il modello è una sorta di assicurazione, un punto di riferimento da cui trarre sicurezza...una specie di copertina di Linus forse.
Se anche fosse, per come la vedo, non c'è nulla di male ad affidarsi () ad un modello se questo aiuta a liberare la tua fantasia... poi ovvio se diventa una specie di stampella allora è diverso, ma se ti serve, per il momento, io lo userei (e penso che nella vita tutti abbiamo dei modelli a cui riferirci, almeno fino ad un certo punto....)


Ultima modifica di RedWitch : 29-11-2009 alle ore 01.59.43. Motivo: non ho ancora letto il post di Filo
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Vecchio 29-11-2009, 03.19.18   #16
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Comunque pensando ad altro mi è capitato di pensare che non mi considero brava a disegnare perchè ho sempre bisogno di un modello di riferimento, se mi chiedessero di disegnare una rosa dovrei averne una foto o una vicina per fare un buon lavoro.

Poi mi sono venuti in mente i pesciolini, di come per i primi due tre mi servisse il modello ma poi riuscissi a farli abbastanza tranquillamente anche più piccoli o più grandi o in posizioni leggermente diverse..
Ho sempre pensato che dipendesse da una sorta di confidenza presa con la figura, appropiandosi dei tratti...ma a distanza di mesi quello che allora mi veniva semplice mi richiederebbe, nuovamente, il modello per fare i primi...

Mi è capitato di pensare, all'improvviso, che il modello è una sorta di assicurazione, un punto di riferimento da cui trarre sicurezza...una specie di copertina di Linus forse.

Magari no ma ho come la sensazione che la mia "anima artistica" sia ancora così infantile, così emotiva da avere bisogno di una sicurezza (il modello) per riuscire ad uscire (che giro di parole ) ed esprimersi.

Mah
come in tutte le cose serve una buona dose di volontà, tempo e allenamento, questo è quello che mi ripeteva sempre un mio amico pittore, "se vuoi essere brava con la matita tienila sempre in mano e disegna tutto quello che vedi e continua a farlo finchè non ti viene bene, senza arrenderti mai solo così si prende confidenza con certe figure e alla fine anche senza il soggetto da copiare si può disegnare" per un periodo l'ho fatto e devo dire ho imparato diverse cose perchè a furia di farle restavano impresse nella mente, ora che è quasi un anno che non tocco matita devo ricominciare quasi daccapo anch'io... è proprio come nello sport, l'allenamento costante da buoni risultati ma se ti fermi devi ricominciare quasi daccapo...
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Vecchio 29-11-2009, 10.59.18   #17
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Sul disegnare c'è da fare tante considerazioni.
Intanto considerare che c'è chi ha talento e lo sviluppa, c'è chi ha talento e non lo sviluppa ancorandosi alla mano che segna i tratti di ciò che vede l'immaginazione e c'è chi impara a disegnare diventando molto bravo.
Devo averlo già detto altrove, mio padre è un artigiano e quando ero bambina lo guardavo mentre costruiva l'oggetto della sua arte. Mentre parlava con il cliente io mi domandavo perchè non ascoltasse quello che la persona diceva ma guadava tutto altro. Una volta glielo chiesi e mi rispose che non gli serviva a nulla ascoltare le chiacchiere gli serviva osservare per immaginare.... l'oggetto finito. Quando si metteva all'opera non faceva altro che copiare... quello che l'immaginazione aveva già concepito e creava l'opera finita. Non poteva permettersi di sbagliare l'opera, troppo lavoro, troppo tempo per cui faceva prima un modellino.. però mai della sostanza, ma solo della forma esteriore.

C'è chi ha il dono dell'osservazione e della visione mentale (la chiama così mio padre) e chi deve avere un modello per fissare l'immagine e non sbagliare, ma l'osservare il mondo è fondamentale. E' il meccanismo della creazione artistica (è chissà, magari della creazione tutta) prima concepisci l'idea, poi la visualizzi e solo alla fine la realizzi fisicamente. Ma se non l'hai visualizzata, se non hai ogni ombra davanti agli occhi prima di poggiare la matita non puoi fare altro che iniziare da qualche parte e tracciare. Se hai un buona mano per talento arrivi a qualcosa.. questo sono io.. se hai talento e una buona visualizzazione arrivi a fare cose molto molto belle, se non hai talento difficilmente puoi fare qualcosa... per cui Daf, il tuo caso non è questione di non saper disegnare secondo me. Quante volte hai osservato attentamente un pesce? La riproduzione delle realtà è osservazione e quando hai osservato la realtà la puoi variare e renderla divertente o giocarci.

Secondo me la questione è in maggior parte tutta qui, oltre alla mano, è una questione di osservazione, visione e organizzazione mentale.
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Vecchio 29-11-2009, 13.41.03   #18
nikelise
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Sul disegnare c'è da fare tante considerazioni.
Intanto considerare che c'è chi ha talento e lo sviluppa, c'è chi ha talento e non lo sviluppa ancorandosi alla mano che segna i tratti di ciò che vede l'immaginazione e c'è chi impara a disegnare diventando molto bravo.
Devo averlo già detto altrove, mio padre è un artigiano e quando ero bambina lo guardavo mentre costruiva l'oggetto della sua arte. Mentre parlava con il cliente io mi domandavo perchè non ascoltasse quello che la persona diceva ma guadava tutto altro. Una volta glielo chiesi e mi rispose che non gli serviva a nulla ascoltare le chiacchiere gli serviva osservare per immaginare.... l'oggetto finito. Quando si metteva all'opera non faceva altro che copiare... quello che l'immaginazione aveva già concepito e creava l'opera finita. Non poteva permettersi di sbagliare l'opera, troppo lavoro, troppo tempo per cui faceva prima un modellino.. però mai della sostanza, ma solo della forma esteriore.

C'è chi ha il dono dell'osservazione e della visione mentale (la chiama così mio padre) e chi deve avere un modello per fissare l'immagine e non sbagliare, ma l'osservare il mondo è fondamentale. E' il meccanismo della creazione artistica (è chissà, magari della creazione tutta) prima concepisci l'idea, poi la visualizzi e solo alla fine la realizzi fisicamente. Ma se non l'hai visualizzata, se non hai ogni ombra davanti agli occhi prima di poggiare la matita non puoi fare altro che iniziare da qualche parte e tracciare. Se hai un buona mano per talento arrivi a qualcosa.. questo sono io.. se hai talento e una buona visualizzazione arrivi a fare cose molto molto belle, se non hai talento difficilmente puoi fare qualcosa... per cui Daf, il tuo caso non è questione di non saper disegnare secondo me. Quante volte hai osservato attentamente un pesce? La riproduzione delle realtà è osservazione e quando hai osservato la realtà la puoi variare e renderla divertente o giocarci.

Secondo me la questione è in maggior parte tutta qui, oltre alla mano, è una questione di osservazione, visione e organizzazione mentale.
E' un bell'argomento questo :
a monte di tutto sta il RITMO .
Distinguiamo arti figurative da quelle non figurative .
Le prime : pittura , scultura , architettura rappresentano il mondo per mezzo delle immagini .
Sono dette anche arti del riposo contemplative perche' l'occhio le osserva da fermo .
Le seconde : musica , danza, poesia non hanno bisogno delle immagini per esistere ma realizzano un'annullamento mistico dell'individuo e sono dette anche arti del movimento , della vonta' realizzate o percepite con l'udito .
Le prime hanno il sogno come fonte d'ispirazione le seconde l'ebbrezza .

Tutte pero' a monte hanno il ritmo come elemento essenziale .
Nelle arti figutative tra un colore e l'altro , tra una scalpellata ed un altra, tra una linea e l'altra dell'architetto ci vuole il ritmo giusto a conferire armonia .
Nelle seconde e' lo stesso: tra un suono e l'altro tra una parola e l'altra o un movimento ed un altro ci deve essere il giusto ritmo a generare armonia.
Il ritmo nasce da un ordine numerico ma che ha la sua fonte nel movimento dell'animo e quindi nel sentimento .
Ad ogni ritmo quindi un particolare sentimento.

Io sono sempre stato negato nel disegnare e credo che ci sia chi questi doni di ritmo li ha talmente innati da non aver bisogno di altro che di ispirazione per farli uscire da se' .
Chi disegna deve vedere un oggetto e capire il ritmo tra una pennellata e l'altra chi suona non ha bisogno di un oggetto ma solo di fare uscire il sentimento attraverso il ritmo giusto per rappresentarlo cosi' chi fa poesia con le parole o chi fa danza col movimento ritmato .
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Vecchio 29-11-2009, 19.28.46   #19
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Chi disegna è spinto da un moto interiore, il suo essere è talmente pieno, colmo, che deve buttare fuori qualcosa, deve liberarsi di quel che lo opprime e così prende visione un'immagine, un colore, una forma che danno vita a quell'agitarsi interno e d'impeto si dipinge, così ci si libera l'animo appesantito, gravato...sulla tela dipinta non c'è solo la figura di quanto volevamo rappresentare, c'è soprattutto il sentimento che ci riempiva, lì sulla tela c'è il nostro animo, tanto che spesso quasi ci si vergogna di far vedere il quadro...come se temessimo che qualcuno possa cogliere la parte più intima e struggente di noi.
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Vecchio 05-10-2010, 11.18.49   #20
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Chi disegna deve vedere un oggetto e capire il ritmo tra una pennellata e l'altra chi suona non ha bisogno di un oggetto ma solo di fare uscire il sentimento attraverso il ritmo giusto per rappresentarlo cosi' chi fa poesia con le parole o chi fa danza col movimento ritmato .
Bella questa cosa del ritmo, mi ha colpita molto, ci ho pensato un pò su e credo che potenzialmente sa applicabile e moltre altre cose oltre che alle arti, anche se il senso del ritmo è un'immagine di per sè bellissima.
Molto rasserenante.

Mi sà che sono stonata e al di là della facile ironia credo che ci sia una profonda verità da osservare con gran cura.

Come diceva più sù Sole, osservare con cura ci permette di farci un'immagine mentale da interiorizzare e utilizzare come modello.

Esistono scuole che insegnano l'intonazione e il ritmo in musica no? Magari ci riesco anche io con un pò di allenamento a prendere il ritmo giusto

Ps
i pesci nella nuova camera di Fabio non li ho mai fatti ma ho in cantiee dei girasoli in veranda...
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Vecchio 10-12-2011, 20.38.59   #21
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A fine anno cambio casa, i pesci verranno grattati via, mi piacerebbe riuscire a fissare qui qualche foto ma non sò se ce la farò...

Il secondo giro di pesci non ha mai visto la luce e i girasoli sono rimasti solo a matita, con l'anno nuovo scompariranno anche quelli.

La casa nuova me la dipingo io, ovviamente, ci tengo. La scelta dei colori è già diversa però, nelle stanze comuni n normale colore di rappresentanza, mi concederò penso un giro di stencil a tre quarti della parete anche perchè le pareti sono molto alte e quindi si prestano bene.

Nelle camere però la cosa cambia. Nella mia (si, recupero la mia stanza i ragazzi torneranno a dormire assieme ) non so ancora bene che farò ma nella stanza azzurra dei pupi ho deciso di disegnare con della pittura fosforescente il cielo con le sue costellazioni. Decisamente meno impegnativo in termini di disegno ma un pò complicato dal lato tecnico.

Ho un libro che riporta gli emisferi nelle diverse stagioni e le varie costellazioni già comprese in riquadri (come una cartina topografica), pensavo di riportare su della carta da pacco le varie costellazioni ingrandite e poi metterle sui muri dipingendo nei fori relativi alle stella...
Quello che mi disorienta maggiormente però è come distribuire un cielo curvo per sua natura su una camera rettangolare e come arrivare al soffitto.....
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Vecchio 17-12-2011, 01.34.28   #22
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Ieri nella mia esploorazione del mondo dei colori da muro ho scoperto con stupore che un colore chiaro è molto più coprente di uno scuro..devo dire che il viaggio attraverso l'estesissima gamma di colori possibili mi emoziona tantissimo...oltre a mandarmi in confusione ma bon, stò restringendo la rosa dei colori ce la farò.

Ho acquistato il famoso colore fosforescente (una fucilita!) e devo dire che ne ho provato due puntini e funzia.

Quello che mi chiedo adesso è se sia meglio una base chiara o scura sotto. La camera dai ragazzi ha già su una tinta azzurro/verde acqua molto forte, pensavo di schiarirla un pò per risparmiare un pò di luce elettrica ma mi viene un dubbio.

Se il colore fosforescente per funzionare ha bisogno di assorbire molta luce considero il fattore colore scuro che assorbe molto o è meglio la base chiara che riflette di più?
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Vecchio 17-12-2011, 15.33.02   #23
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Scusa, se ho capito bene ti chiedi se serva una base scura per mettere il fosforescente?
Se mi posso permettere, e lo sto per fare e mi odierai tantissimo io eliminerei alla radice il problema, vietandoti tassativamente (sto scherzando... ) di fare un soffitto scuro soprattutto nella camera di due ragazzi in crescita che hanno bisogno di libertà e di spazi di evasione.
A parte gli scherzi, seriamente parlando di Feng Shui, lo scuro diminuisce le distanze ed opprime, viene utilizzato in stanze con piccola metratura e dai soffitti altissimi. Per i ragazzi in crescita ci vuole qualcosa che dia spazio e libertà... il bianco è sempre perfetto.
In ogni caso devi valutare sempre che un soffitto per farlo scuro deve avere almeno almeno 3/3 e mezzo di altezza e la stanza molto, molto grande... almeno almeno 20/25 mq, altrimenti diventa opprimente e soffocante. Per quanto romantica possa apparire, poi ci devono stare loro dentro durante il giorno... e già gli adolescenti si ribellano alle regole, se anche il loro "rifugio" è opprimente...

Magari costruire una struttura sottile su cui appendere lumini fosforescenti da togliere all'occorrenza... ma considea che sono ragazzi che tra un paio di anni saranno adolescenti.

Ho detto la mia....
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Vecchio 17-12-2011, 15.39.43   #24
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Altra cosa se ti può essere utile nella scelta dei colori.... tanto per giocare un pò a sentire gli ambienti e a conoscere la casa...
Nel Feng Shui i colori caldi vanno in camere che hanno un forte senso di Yin e viceversa. Non per neinte azzurro/maschio-rosa/femmina.

Si usa molto il rosso in bagno (tranne noi occidentali che usiamo per moda l'azzurro rafforzando tantissimo lo yin del bagno) in cucina va compensato il fuoco e l'acqua e via dicendo così.
Non è facile riuscire a fare una carta della casa in questo modo, ma ti basterà prendere confidenza con la casa e ognuno dovrebbe decidere per se.

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Vecchio 17-12-2011, 20.42.46   #25
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Grazie per le risposte Sole, chiariamo (schiariamo ) la definizione di scuro che ho usato.

La camera è già azzurra, una tinta simile alla barra che separa i nostri post o dove c'è scritto "rispondi alla discussione" se non un pò più scura e un pò più verde.
Nel ridipingerla mi chiedeo se schiarirla di un paio di toni oppure tenerla tale e quale per farci risaltare le stelle.

Mio figlio maggiore ha consolidato la sua paura del buio all'opposto del fratello e nel rimetterli assieme sono sicura che il primo troverà conforto nel sapere che non è in camera da solo ma magari in un tot di puntini luminosi possono aiutare ad ovviare al problema del buio totale.

La camera infine è di circa 6 metri per 3 con un soffitto di 3,8 in un momento di delirio artistico di onnipotenza ho persino pensato di usare dei colori iridescenti acrilici che ho per simulare l'aurora boreale

Un altro dettaglio, sono ragazzi si, la parete bianca durerebbe si e no una settimana... per la mia salute mentale e non solo per un discorso artistico ho deciso di eliminare il bianco anni fà. E l'esperimento coi pesci è piaciuto parecchio.

Il discorso colori mi ha colpito, non lo sapevo, dovrò riesaminare la mia decisione di usare una tinta pastello giallina in cucina? I mobiletti sono azzurri e faggio e il fondo giallo chiaro (chiamato espresso pensa un pò ahah) illumina tantissimo...mi piace l'effetto luce che fà, motivo per cui mi sono spostata su tinte molto pastellate per tutte le stanze e meno forti della casa in cui sono perchè ci vogliono luci piuttosto forti e non mi và più.
Per curiosità.. il salotto sarebbe Yang?

Un'ultima cosa, ma non per importanza. Fammi un favore se devi dirmi qualcosa perchè senti che è giusto dirlo fallo e basta, anche se pensi che potrei non gradire.
Soprattutto evita perpiacere quel "mi odierai tantissimo" mi indispone parecchio, sarò anche fumina, lo ero decisamente di più anni fà forse ora meno o forse me la racconto ma non credo di aver mai odiato nessuno, tantomeno tantissimo, tantomeno te.
Tanto poi tu stessa scrivi che lo dirai lo stesso no?
Grazie mille in anticipo

Torno ai miei pantoni vah, forse i post si cancellano davvero per un'autocensura mentale come dice il capo qui probabilmente avevo solo bisogno di una lisciatina all'ego.

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