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Vecchio 30-11-2008, 17.16.20   #1
Sole
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Predefinito La preghiera lunga una notte

Ho trovato questa piccola favola iniziatica in una vecchia rivista. Chi la riporta dice di non conoscere l'autore ma di essersela segnata e raccontata ogni sera dopo ceh gli fù raccontanta da un caro amico.
La riporto qui:

Citazione:
La storia narra d'un romito che, a lungo precipotatosi in ogni mondata vertigine, disperato per la facilità con cui perdiamo gli amori, le ricchezze, il senno, fuggì un giorno da quei tumulti, dalla cruda soavità degli affetti.
Camminò verso oriente per dodici giorni, consumando inquiete notti in spelonche oblique, in antichi sepolcri, . Poi la cima vasta e dolcemente piana di un colle, lo invitò a stare. Al mezzodì tutto era invaso di luce, per un momento riuscì a guardare il Sole, e volle dare alla sua capanna quella stessa forma di tondo perfetto. Così che i suoi sogni e pensieri come raggi per gli angoli del mondo si sarebbero sparsi a trovare fratelli , a cercar segreti e vera pace. Molti ne giunsero. Attorno al rifugio del romito stavano a corona le anguste celle dei discepoli devoti.Il Sole che dalla sua casa altissima vede in modi a noi ignoti, scorgeva soltanto un cerchio con al centro un punto.Per quanto molti dei discepoli fossero uomini buoni e virtuosi, pronti e felici di scendere a valle a portare giusti ammaestramenti, ad aiutare con saggezza i costruttori di città che, lente e splendenti si andavano disseminando, per quanto fossero bravi e leali, nessuno era capace di imitare il maestro nel suo rito notturno, nella sua inaudita preghiera. L'uomo si allontanava sul far della sera fino al portarsi al margine scabro di una rupe, rivolto con le spalle al tramonto, in ginocchio. Vecchio e nodoso eppure ancora pieno di un sereno vigore, lentamente chidea gli occhi, si faceva immobile e saldo. Poi... la parola, la prima; poche lettere disseminate in un'ora. Ancora un'altra ora e un'altra parola. La preghiera, limpida e breve, impiegava una notte intera per essere recitata una volta sola. Nel mormorare con inconcepibile lentezza l'ultima sillaba il romito dischiudeva gli occhi. In quell'attimo i primi bagliori d'Aurora danzavano dietro le montagne. Finita la parola ultima, chiusa in gloria la preghiera, la luce inondava il volto accendendolo di un fulgore indicibile. La sua bioanca criniera si animava in auree volute, le labbra trionfavano esauste, il petto bruno e segnato sussultava al beato tepore del cuore rinato. Nel volto severo del romito, immerso nel giorno nuovo dopo una notte di santa veglia, erano indissolubilmente fuse una soave pietà ed un disprezzo sovrano, orgolio vertiginoso e struggente compassione.
I discepoli, da lontano, invasi da timore e meraviglia, onoravano quel prodigioso auspicio con canti armoniosi. Nessuno mai riuscì ad imitare quel mirabile lavoro del maestro. Tutti si addormentavano o terminavano la preghiera troppo presto, restando muti al sorgere del Sole.
Alcuni discepoli una notte pieni d'orgoglio ma vuoti di virtù, cospirarono sospinti da un astio velenoso, si accostarono al romito a mezzanotte e con ferocia lo spinsero dall arupe per balze dirute. Ne seguì la dispersione della loro buona ecclesia.
Molti fuggirono spauriti, molti si tolsero la vita per la disperazione, molti persero la ragione, mentre gli assassini recitarono nelle piazze penose parodie del vecchio santo.
Sul colle rimasoro solament eun giovane diacono ed un novizio. Spostarono l acapanna al margine del colle, sul punto esatto in cui il romito era solito inginocchiarsi. Fù li che nel porre nuove fondamente ritrovarono l'amuleto sacro del vecchio, vestigia della sua profanità, sigillo del suo alto desiderare, una superba moneta d'oro, grande come un occhio. Commossi la immersero in acqua di fonte pura e iniziarono a scrutarne le magnifiche raffigurazioni. Su una faccia spiccava la testa di un Re senza nome, d'inaudita bellezza. Tutt'attorno sulla corona, sospesa fra darti taglienti, assediata da angeli musicanti, ruotava una scritta "serva modum" . Al rovescio la Fenice attorniata da ignei vortici, spiegava calma le ali possenti, baciata dal Sole svolgorante. Fuoco sopra e sotto, ovunque fiamma. Allora il diacono lo strinse con voluttà, lo baciò e lo inondò di lacrime:"da oggi sono tuo" sussurrò " dammi la forza di prenderti per essere degno"- Poi si voltò verso il novizio: "quest'oro santo un giorno sarà tuo, imapra ad onorare i segni che ci furono rivelati. Custodiscilo con amore e tramandali per tutti i secoli". Anche il novizio volle accarezzare quel prodigio d'arte, quella reliquia: "ho già udito gli assassini professare che un giorno il Sole si spegnerà, che è tutto vano" si lamentò il novizio. Rispose il diacono: "lascia quei profani all'oscuro destino, abbandonali a tragica sorte, nulla ci è dato sapere ancor meno comprendere. Ma una certezza l'abbiamo più salda
dei monti e profonda dell'oceano cantala sereno al cielo, per ogni sole che si spegne, soli innumerabili avvamperanno per sterminati mondi".
__________________
Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
Sole non è connesso  
Vecchio 01-12-2008, 15.35.05   #2
stella
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Questa favola iniziatica mi ha fatto pensare che quell'eremita, facendo durare la sua preghiera dal tramonto al sorgere del sole, voleva creare un continuum, un collegamento tra un sole e il nuovo sole, come l'emblema della fenice che rinasce dalle sue ceneri, e che per ogni sole che si spegne per sempre altri ne nascono nell'universo, cioè immortalità....
Ma due cose di questa favola mi lasciano perplessa:
la vestigia della sua profanità ossia la moneta d'oro sotterrata, e il fatto che il vecchio nonostante la sua ricerca dell'immortalità sia morto precitato dalla rupe...
Il simbolo della fenice significa morte e rinascita, ma in quel frangente il diacono che trovò la moneta prese il posto del vecchio....
La frase "serva modus" mi colpisce per il fatto che la interpreto nel senso che ciò serva al modo di vivere, e appunto mi fa pensare ad un servizio per cui il vecchio non faceva altro che da tramite tra un sole e il nuovo sole ma non gli è servito a trovare l'immortalità in questo mondo, sopraffatto dall'invidia e dall'orgoglio umani....
Altro non saprei, a parte che il diacono cominciava a vedere e intuire oltre, il novizio era ancora ancorato a questo mondo.
Se fossero riusciti a tramandare il segreto simboleggiato dalla moneta d'oro, sarebbe stato pure quello un continuum, tra una generazione e l'altra....
ma perchè nasconderla sotto terra, al buio ?
Forse perchè altrimenti non sarebbe stato più un segreto, accessibile solo agli iniziati....
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Vecchio 01-12-2008, 20.18.27   #3
Kael
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A me colpisce soprattutto il fatto che questo romito riusciva a scandire perfettamente la preghiera in modo che, nell'istante esatto in cui completava l'ultima parola, il sole iniziava a sorgere...
I suoi discepoli cercavano di imitarlo ma invano... chi si addormentava, chi la accelerava troppo e poi doveva attendere ore per pronunciare l'ultima parola, chi ancora si attardava e poi doveva finirla dicendola tutta d'un fiato quando il sole si iniziava a scorgere all'orizzonte.

Il segreto del romito era che aveva trovato dentro di se il Ritmo giusto, aveva scoperto l'intima vibrazione del sole, per cui tutta la preghiera veniva detta in modo armonico con una cadenza impressionante, tanto che alla fine l'impressione era quella che fosse lui a "comandare" al sole di sorgere, e non il contrario...
Ai discepoli ciò non riusciva perchè non erano in totale com-unione con l'astro come il loro maestro...
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Vecchio 03-12-2008, 00.53.33   #4
Sole
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Citazione:
Originalmente inviato da stella Visualizza messaggio
Ma due cose di questa favola mi lasciano perplessa:
la vestigia della sua profanità ossia la moneta d'oro sotterrata, e il fatto che il vecchio nonostante la sua ricerca dell'immortalità sia morto precitato dalla rupe...
Il simbolo della fenice significa morte e rinascita, ma in quel frangente il diacono che trovò la moneta prese il posto del vecchio....
Io non credo che la moneta fosse sotterrata, ma che fosse stata lasciata lì dal vecchio. Come lui aveva cercato e trovato così chi avesse cercato avrebbe trovato il suo segreto attraverso un simbolo e così fù.
Ti chiedi perchè si sia lasciato uccidere? Io penso che questo genere di persone arrivano ad un certo punto in cui lasciano che gli eventi si svolgano al tempo giusto, era forse ora di rendere noto ad altri il suo passaggio ma se lui non fosse morto probabilmente non sarebbe potuto accadere. La ricerca dell'immortalità non è mai nella materia quando parliamo di saggi ed eremiti ma nello spirito. E a giudicare dalla sua capacità di sentire il Sole con molta probabilità aveva conquistato la porta per la via.


Citazione:
Se fossero riusciti a tramandare il segreto simboleggiato dalla moneta d'oro, sarebbe stato pure quello un continuum, tra una generazione e l'altra....
ma perchè nasconderla sotto terra, al buio ?
Forse perchè altrimenti non sarebbe stato più un segreto, accessibile solo agli iniziati....

Ammettendo che la moneta fosse stata nascosta, trovo due risposte simboliche al fatto. La prima è che sotto Terra nasce il germoglio, la vita. Al sole vivo il seme seccherebbe e non avrebbe mai la possibilità di vivere. Al buio si sviluppa la vita, questo è quelloc he simboleggia anche la Iside nera.
la seconda motivazione è che non è possibile trasmettere solo con le parole un'esperienza spirituale, deve essere vissuta, non può essere messa in mano a tutti.
Chi cerca trova...
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Sole non è connesso  
Vecchio 03-12-2008, 01.36.57   #5
griselda
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Messaggi: 8,029
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A me è piaciuta molto questa storia Sole e ti ringrazio per averla condivisa.
Mi sembra un po' la storia che caratterizza tutti i Cercatori ma in particolare i vari "Budda" chi si libera della materia.
Mi hanno colpito altre cose:
Lo spostamento della capanna che mi dava l'idea della Coscienza.
E la moneta non so perchè mi ha fatto pensare all'apertura del Cuore.
E poi che quando un Maestro muore muore con Lui l'insegnamento e che pur tra tanti discepoli che possa aver avuto non tutti saranno in grado di percorrere i suoi passi tranne quelli che troveranno appunto quella moneta d'oro e la onoreranno.
Gli altri creeranno una religione purtroppo.
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ORDINE RITMO ARMONIA
griselda non è connesso  
Vecchio 03-12-2008, 12.51.27   #6
Era
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Messaggi: 2,671
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Grazie anche da parte mia leggendola ho rilevato ancora una volta quanta "fretta" ho per ogni cosa..e chissà..magari mi aiuta a rallentarmi

__________________
Dio mi conceda
la serenità di accettare
le cose che non posso cambiare
il coraggio di cambiare
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e la saggezza
di distinguere tra le une e le altre
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