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Vecchio 04-12-2009, 15.14.22   #1
Ray
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Predefinito La Sindone: mistero risolto?

La sindone è un sudario che 2000 anni fa ha avvolto il corpo di un condannato a morte di nome Yosef Nazarani.

Questo è quanto afferma Barbara Frale, studiosa di storia e archeologia presso l'Archivio Segreto del Vaticano, nel suo ultimo libro: "la sindone di Gesù Nazareno", recentemente edito da il mulino.

A queste conclusioni la studiosa è giunta grazie a delle scritte, in greco ed aramaico, rinvenute sul lenzuolo, che riportano il nome e la data della sepoltura. La data sarebbe il 30 dopo Cristo (16° anno dell'impero di Tiberio).
Secondo la studiosa queste scritte sono un'etichettatura, molto comune all'epoca, che veniva applicata a quei sudari che erano destinati alle tombe comuni. Pare questa infatti la destinazione originaria del corpo, poi all'ultimo momento mutata a favore di una tomba privata.

La studiosa, autrice di numerosi libri sui templari, pare sia stata messa sull'avviso proprio da questi ultimi. In un suo precedente studio, sulla montatura del processo a questi ultimi, infatti sosteneva che per quanto manipolate da Filippo il Bello, le accuse ai templari dovevano pur contenere qualcosa di vero ed in particolare quelle relative all'adorazione della figura barbuta poi nota come Baphomet. Rintracciando in vari documenti l'usanza di esporre ai cavalieri la sindone perchè l'adorassero, la Frale si è convinta che questa figura barbuta non fosse altro che la sindone. Da qui la sua ricerca e i risultati di essa.

E la prova al carbonio?
La studiosa sostiene che le prove al carbonio che fanno risalire la sindone al medioevo sono, a detta di molti, state svolte con notevole superficilità ed andrebbero rifatte. Riporta un'intervista, contenuta in un documentario della BBC, fatta proprio ad uno degli scienziati che si occuparono delle rilevazioni, secondo il quale appunto, le analisi andrebbero rifatte.

La studiosa conclude dicendo che ormai, per quanto la riguarda, la questione è certa. Il sudario è del 30 d.c. e ha avvolto tale Gesù Nazareno. Che poi quest'uomo fosse o meno il Figlio di Dio non è ambito della sua ricerca e lascia la questione ai teologi.


Appena metto le mani sul volume vi racconto qualcosa di più, nel frattempo trovate vari articoli in rete, più o meno seri, più o meno di parte, con una semplice ricerca (la sindone di Gesù Nazareno).

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Vecchio 06-12-2009, 01.01.12   #2
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Non so se questo studio risolverà il mistero della Sindone, se così fosse avremo un'ulteriore conferma che il volto impresso è quello di Gesù, e le sue parole: "Ancora un poco e non mi vedrete; un po' ancora e mi vedrete" (Giov. 16,16) oltre che a predire la sua morte e resurrezione ai suoi discepoli forse volevano significare che ci ha lasciato un'immagine di sè nel momento del passaggio che ha aperto la via a tutti noi.

Comunque aspetto i tuoi commenti dopo la lettura del libro.
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Vecchio 06-12-2009, 18.04.57   #3
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Secondo la studiosa queste scritte sono un'etichettatura, molto comune all'epoca, che veniva applicata a quei sudari che erano destinati alle tombe comuni. Pare questa infatti la destinazione originaria del corpo, poi all'ultimo momento mutata a favore di una tomba privata.
Ci ho pensanto un po' e sinceramente queste conclusioni mi sembrano troppo affrettato e non corrispondono con ciò che riportano tutti e quattro i vangeli, ne riporto qui quello che è scritto nel Vangelo di Marco e in quello di Giovanni.

Marco "Sopraggiunta ormai la sera, poiché era la Parascève, cioè la vigilia del sabato, Giuseppe d'Arimatèa, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anche lui il regno di Dio, andò coraggiosamente da Pilato per chiedere il corpo di Gesù. Pilato si meravigliò che fosse già morto e, chiamato il centurione, lo interrogò se fosse morto da tempo. Informato dal centurione, concesse la salma a Giuseppe. Egli allora, comprato un lenzuolo, lo calò giù dalla croce e, avvoltolo nel lenzuolo, lo depose in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare un masso contro l'entrata del sepolcro."

Giovanni "Dopo questi fatti, Giuseppe d'Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche Nicodèmo, quello che in precedenza era andato da lui di notte, e portò una mistura di mirra e di aloe di circa cento libbre. Essi presero allora il corpo di Gesù, e lo avvolsero in bende insieme con oli aromatici, com'è usanza seppellire per i Giudei. "


Quindi si trattò di una sepoltura privata eseguita con l'usanza dei Giudei che nulla ha a che fare con scritte di qualche funzionario romano



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La studiosa, autrice di numerosi libri sui templari, pare sia stata messa sull'avviso proprio da questi ultimi. In un suo precedente studio, sulla montatura del processo a questi ultimi, infatti sosteneva che per quanto manipolate da Filippo il Bello, le accuse ai templari dovevano pur contenere qualcosa di vero ed in particolare quelle relative all'adorazione della figura barbuta poi nota come Baphomet. Rintracciando in vari documenti l'usanza di esporre ai cavalieri la sindone perchè l'adorassero, la Frale si è convinta che questa figura barbuta non fosse altro che la sindone. Da qui la sua ricerca e i risultati di essa.
Anche se non riportato dai vangeli canonici è tradizione popolare che una donna chiamata Veronica asciugasse il volto di Gesù con un telo sul quale è rimasto impresso il suo volto....
A questa devozione è connessa l’origine del culto del Volto Santo. Santa Veronica ha un particolare culto in Francia, dove la si considera come la donna che dopo la morte del Salvatore, andata sposa a Zaccheo si reca ad evangelizzare le Gallie e sarebbe morta nell’eremitaggio di Soulac; chiamata anche s. Venice o Venisse, è patrona in Francia, dei mercanti di lino e delle lavandaie.
Potrebbe essere questo "Volto Santo" l'immagine venerata dai Templari a cui si riferisce la studiosa ?

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Vecchio 06-12-2009, 18.09.53   #4
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Stella, non ho ancora letto il libro, quindi quello che ho detto su quanto dice l'autrice potrebbe essere impreciso, dato che era riportato in degli articoli che mi sono capitati.
In ogni caso, l'ipotesi di una sepoltura pubblica, magari predisposta per tutti anche se si sa che ci sarebbe stata una richiesta privata, non è in contrasto con quanto dicono i vangeli. Semmai potrebbe darsi che non si siano soffermati su questo dettaglio, che se ci pensi, è utile solo per noi adesso ma magari per loro era del tutto privo di rilevanza.
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Vecchio 06-12-2009, 18.44.17   #5
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Stella, non ho ancora letto il libro, quindi quello che ho detto su quanto dice l'autrice potrebbe essere impreciso, dato che era riportato in degli articoli che mi sono capitati.
In ogni caso, l'ipotesi di una sepoltura pubblica, magari predisposta per tutti anche se si sa che ci sarebbe stata una richiesta privata, non è in contrasto con quanto dicono i vangeli. Semmai potrebbe darsi che non si siano soffermati su questo dettaglio, che se ci pensi, è utile solo per noi adesso ma magari per loro era del tutto privo di rilevanza.
Hai ragione, potrebbe essere, e dopotutto che sia "frimata da un funzionario" o meno, non fa differenza dal punto di vista dei credenti che vi vedono impresso non solo il volto ma il corpo di Gesù crocifisso, mentre per i non credenti sarebbe la prova dell'esistenza del Gesù storico.
Certamente dopo aver letto il libro se ne saprà di più sull'indagine svolta dalla studiosa.

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Vecchio 09-12-2009, 20.57.46   #6
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Sindone ossia lenzuolo o telo, sarebbe di lino fatto "a spina di pesce", una tecnica usuale duemila anni fa nelle zone del Medio Oriente. Il filato è a “Z” e non a “S” come nel periodo seguente. Una tessitura inusata dal primo medioevo ed è dello stesso tipo usato per avvolgere i cadaveri nella Palestina del periodo attribuito a Gesù, Sul lenzuolo si trovano pollini di piante sia alpine sia mediorientali, tracce di aloe, di mirra e di aragonite (terra della zona di Gerusalemme). L'aloe e la mirra sono gli aromi con cui, stando ai Vangeli, si unse il corpo di Gesù prima della sepoltura. Dato che si stava facendo buio e sopraggiungeva il sabato (giorno di riposo per gli Ebrei) il corpo di Gesù non fu lavato ma soltanto unto. Sul telo è impressa una figura umana, che si vede di fronte e di retro: sembra un negativo fotografico. L'immagine non è stata prodotta con mezzi artificiali. (non vi sarebbero segni di colore o di inchiostri). Non è un dipinto, una stampa e nemmeno una fotografia. E non si tratta neppure di una strinatura fatta con un bassorilievo riscaldato. Gli studiosi non sono in grado di comprendere il procedimento chimico e fisico che l’ha prodotta. Alcuni ipotizzano trattarsi di una specie di lampo che avrebbe irradiato il corpo e il tessuto. Gli esperti sottolinearono nei loro studi, che la figura, ricca di particolari, si delinea soltanto sulle fibrille più esterne del tessuto ed è stabile a livello chimico e termico. Il colore giallastro si diversifica da quello del telo in quanto più marcato. L'immagine sindonica, al contrario di dipinti o di figure piane, sarebbe tridimensionale da cui si sono ricavate foto oleografiche perfette e simmetriche. Essa assimila la luminosità ultravioletta, senza peraltro riflettere radiazioni. Questo ne elimina quindi l’origine per strinatura. Sugli occhi del viso sindonico sono state scoperti segni impressi di due monete romane con la scritta in Greco "Tiberio Cesare" fatte coniare da Ponzio Pilato tra il 29 e il 32 d.C. L'usanza di mettere monete sulle arcate oculari aveva lo scopo di mantenere chiusi gli occhi. Inoltre, vi sarebbero chiazze di sangue rappreso, il cui DNA sarebbe di un individuo di sesso maschile. Oggi, al contrario degli artisti dal Medio Evo in su, si sa che i chiodi non venivano fissati alle mani, bensì ai polsi. E questo si vede nell’immagine della Sindone. I chiodi, ledendo i nervi mediani, farebbero ripiegare i pollici nei palmi. Ecco perché non sarebbero visibili i pollici. Dato che ai crocifissi si fissavano entrambi i piedi con un solo chiodo, uno dei piedi era sull’altro. Con la morte sopravviene la rigidità del cadavere. E anche questa è la posizione dell’uomo della sindone. Ai condannati che erano ancora vivi sulla croce, dopo qualche tempo, venivano spezzate le gambe affinché non potessero più poggiarsi e morissero per soffocamento. Secondo i Vangeli, a Gesù non fu riservato questo trattamento., bensì gli fu inferto un colpo con la lancia. E come non notare che le gambe dell’uomo della Sindone siano intatte e c’è il segno della ferita e la relativa macchia di sangue sul costato. Come se non bastasse, sul telo sindonico sono presenti tutte le ferite che i Vangeli affermano essere state inferte a Gesù, comprese quelle delle spine sulla testa, delle frustate e del trasporto della trave dove fu inchiodato. Esperti in matematica e statistica hanno concluso che la probabilità che l’individuo impresso sulla Sindone non si trattasse del Gesù evangelico sia una su molti milioni.
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Vecchio 12-12-2009, 02.03.20   #7
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E la prova al carbonio?
La studiosa sostiene che le prove al carbonio che fanno risalire la sindone al medioevo sono, a detta di molti, state svolte con notevole superficilità ed andrebbero rifatte. Riporta un'intervista, contenuta in un documentario della BBC, fatta proprio ad uno degli scienziati che si occuparono delle rilevazioni, secondo il quale appunto, le analisi andrebbero rifatte.
In effetti andrebbero rifatte, anche perchè secondo quello che si scrive, sembra che queste analisi siano state effettuate 5 o 6 volte dal 1969 al 1978 da varie èquipe di scienziati (compresi quelli della Nasa, a cui di certo non mancavano le strumentazioni sofisticate) e risultava che il polline fosse del tipo che si trovava in Palestina nel I secolo d.C. . Secondo il punto di vista medico, secondo le tracce di sangue e delle ferite e altro, sembrava che il corpo avvolto nel lenzuolo non fosse morto... ovvio che una scoperta come questa andrebbe contro le credenze religiose dei Cristiani.
L'esame del 1988 è stato annunciato da un arcivescovo di Torino e condotto da un consigliere scientifico della Chiesa, e secondo lui la datazione del carbonio mostra che la Sindone non ha più di 730 anni. Se è una contraffazione c'è da domandarsi come mai la Chiesa la conservi come una reliquia venerabile.
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Vecchio 12-12-2009, 19.54.40   #8
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In effetti andrebbero rifatte, anche perchè secondo quello che si scrive, sembra che queste analisi siano state effettuate 5 o 6 volte dal 1969 al 1978 da varie èquipe di scienziati (compresi quelli della Nasa, a cui di certo non mancavano le strumentazioni sofisticate) e risultava che il polline fosse del tipo che si trovava in Palestina nel I secolo d.C. . Secondo il punto di vista medico, secondo le tracce di sangue e delle ferite e altro, sembrava che il corpo avvolto nel lenzuolo non fosse morto... ovvio che una scoperta come questa andrebbe contro le credenze religiose dei Cristiani.
L'esame del 1988 è stato annunciato da un arcivescovo di Torino e condotto da un consigliere scientifico della Chiesa, e secondo lui la datazione del carbonio mostra che la Sindone non ha più di 730 anni. Se è una contraffazione c'è da domandarsi come mai la Chiesa la conservi come una reliquia venerabile.
La sindone sarebbe come dico sopra effettivamente il lenzuolo che avvolse un uomo che corrisponde a GEsù. Inoltre il fatto che si sia impresso farebbe pensare ad un raggio. Quel “lampo irradiato” che avrebbe non solo impresso l’immagine sul lenzuolo ma fatto rivivere l’uomo “defunto”, trova conferma con quanto ho raccolto insieme a Chiara. Quella resurrezione sarebbe stata possibile in presenza di una tecnologia avanzatissima.
solo cosi si spiega la formazione dell'immagine.
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