A questo punto, almeno due paroline sull'Iniziazione tocca metterle. Per il lettore occasionale, segnalo che in questa sezione sono presenti altri articoli che ne parlano diffusamente e specificatamente e che, inoltre, sul forum ci sono molti tread di approfondimento e discussione su questo tema, così importante e centrale negli argomenti esoterici.
Mi limiterò quindi ad inquadrare brevemente la questione. Noterete che ho usato il termine Iniziazione con la maiuscola. Infatti qualsiasi “prima esperienza” di qualche ambito può essere considerata un'iniziazione e chi me la fa fare un'iniziatore. Ma la parola usata genericamente, in realtà origina da quella che ho usato con la maiuscola e che si riferisce all'esperienza che si ottiene al termine di una Via Iniziatica e che potremmo sinteticamente descrivere con “comunione con Dio”... che poi è esattamente quello che Dante descrive al termine del suo viaggio.
E' importante qui sottolineare che la parola descrive appunto un inizio e non una fine. L'iniziato, come il Dante della Commedia, avuta l'esperienza torna sulla Terra, non riesce a reggere lo stato se non per pochissimo. Ma l'esperienza lo ha cambiato per sempre, egli adesso sa e ricorda e qui inizia il suo vero viaggio, quello che avrà lo scopo di trasformare un'esperienza in uno stato permanente dell'essere.
E' importante anche fare una brevissima digressione con lo scopo di fugare eventuali fraintendimenti. Spesso si sente dire che taluno è iniziato a quella o quell'altra organizzazione o pratica. E' un modo di esprimersi che indica altro dall'esperienza di cui ho appena parlato, si tratta di iniziazioni con la minuscola e che comunque hanno, o dovrebbero avere, la caratteristica di trasmettere all'adepto la stessa influenza spirituale che condividono gli appartenenti a quell'organizzazione: influenza che ha lo scopo anch'essa di agevolare lungo il cammino verso l'Iniziazione vera.
Quando dico, quindi, che Dante era un Iniziato, faccio riferimento all'esperienza finale del cammino. D'altra parte, solo un Iniziato può parlare con cognizione di causa, come fa Dante, di tutto quel che concerne l'Iniziazione. E che può descriverla... anche se tutti quelli che ne hanno parlato concordano nel definirla indescrivibile e nel definire il linguaggio uno strumento inadatto a parlarne. Anche Dante, alla fine della terza cantica, dice qualcosa di molto simile, pur restando a mio avviso il suo linguaggio poetico uno dei migliori riferimenti di cui possiamo disporre.
Oltre ad essere un Iniziato, Dante era anche affiliato ad un Ordine Iniziatico, una Fratellanza. Non mi soffermerò su questo argomento, esistendo vari e interessanti volumi (che magari citerò alla fine, per chi volesse delle indicazioni bibliografiche) che ne parlano diffusamente. Mi limito a dar notizia che Dante faceva parte di un'Organizzazione chiamata i Fedeli d'Amore, che questa organizzazione era probabilmente già antica ai suoi tempi e che tramandava una tradizione legata all'utilizzo della poesia come veicolo della dottrina esoterica. Di questo si trovano moltissime indicazioni in tutta l'opera di Dante, non solo nella Commedia. Pare inoltre praticamente certo che questa organizzazione fosse legata ad altre analoghe operanti all'epoca, sia simili, sia basate su altre metodologie e conservanti altre forme tradizionali... tutte comunque ortodosse, ossia derivanti dalla Tradizione Unica. Tra queste organizzazioni, la più famosa è certamente quella dell'Ordine dei Cavalieri del Tempio. Il fatto che Dante scelga come sua ultima guida proprio San Bernardo è una chiara indicazione in merito.