Quel raggio di Sole

[griselda]

C’era una volta una donna piccina, piccina, che viveva in una piccola casa con una finestrella da cui entrava un raggio di sole che le illuminava e scaldava la cucina.
Lei viveva solo in quella stanza e si godeva quel raggio di sole che le scaldava le ossa e l’anima.
Un giorno un ragazzino lanciò un sasso a quella finestrella e il vetro si ruppe, fu un gioco per lui ma un dramma per la donna piccina piccina. Ora il sole entrava in tutta la sua potenza ma anche il vento che le portava in casa tutto ciò che raccoglieva in giro e l’acqua che le allagava tutta la stanza e le inumidiva le ossa. Decise quindi di aggiustarla ma non possedendo denari prese del nastro isolante nero e chiuse la finestrella affinché le intemperie non potessero più entrare e crearle tutto quel trambusto. Ma così facendo estromise anche quel raggio di sole che con la sua luce e calore illuminava e scaldava la cucina e la sua vita.[
Continua (?)

[Ray]

Originalmente inviato da griselda

Continua (?)

Potrebbe continuare in vari modi...

La donna piccina piccina non ce la fa più a stare nella cucina nera e decide di togliere il nastro anche se non c'è il vetro...

La donna piccina, forte del ricordo di quando aveva il vetro, usa il tempo che è al buio per lavorare e costruirsi un vetro anche migliore di prima (o per guadagnare i soldi con cui pagarlo)...

La donna piccina muore al buio rimpiangendo con l'ultimo alito il tempo in cui vedeva il sole...

beh, ce ne possono essere molte di continuazioni... basta scegliere.

[griselda]

Ma la donna piccina, piccina dopo aver preso in esame anche tutte le possibilità di Ray decide di esplorare le altre parti casa che fino a quel momento aveva evitato di prendere in considerazione….
Aprì la prima stanza e dopo aver acceso una candela la girò in lungo e in largo scoprendo in fondo in fondo una grosso armadio tutto pieno di tarli. Appoggiò la bugia a terra e si appresto ad aprirlo.
La donna piccina, piccina uso tutta la forza di cui era capace per riuscire ad aprire le ante che scricchiolando si dischiusero alla forza della disperazione della donna piccina piccina. Qualcosa brillava sul fondo di quell’armadio impolverato, tra le ragnatele intravide un filo luminoso che filtrava da un buco che un tarlo aveva creato. La donna iniziò a riflettere da dove potesse arrivare quel raggio, che fosse di nuovo il suo raggio? Che fosse tornato da lei? Mise ancora più forza di quella che aveva usato per aprire l’armadio e iniziò a spingerlo da un lato. Piano, piano quel grosso cassone di legno iniziò a spostarsi e a mostrare la finestrella che nascondeva dietro di se.
Lo stupore e la gioia della donna piccina, piccina insieme a quel raggio che entrava da quella finestrella riempirono la stanza di luce e di calore.

Continua (?)

[Ray]

scusa non volevo interferire... ho interpretato male quel punto di domanda... adesso si capisce che avevi come andare avanti.

[griselda]

Originalmente inviato da Ray

scusa non volevo interferire... ho interpretato male quel punto di domanda... adesso si capisce che avevi come andare avanti.

No,no grazie ,invece, è stato bello interagire, grazie.

[griselda]

Dopo essersi ripresa dallo stupore, la donna piccina, piccina, non si fermò più prese ad esplorare con pazienza e meticolosamente ogni angolo della casa scoprendo così che dietro ad ogni grosso armadio vi era sempre occultata una finestrella, che appariva alla vista solo dopo che con fatica aveva rimosso ciò che ostacolava il passaggio della luce.
Ad ogni camera illuminata la donna piccina, piccina, diveniva sempre più forte e vivace, le sembrava addirittura di ritrovare la forza e la vitalità di quando era ragazzina. Riprese anche a lavorare nell’orto e con i soldi che guadagnò dalla prima vendita di ciò che aveva coltivato con il suo amore riuscì, come le aveva suggerito Ray, anche ad aggiustare quel vetro che rompendosi le aveva dato la motivazione per muoversi e per cercare, le altre stanze.
In ogni stanza trovò tanti ricordi che il tempo e la polvere avevano seppellito dentro quei grossi armadi.
Di quella Donna non si seppe più nulla ma la leggenda narra che ogni tanto a qualcuno a cui si rompe il vetro della finestrella, appare in sogno per raccontare la sua storia.