Il reverendo Edwin A. Abbot è stato uno scrittore/teologo inglese. Preside della Scuola della città di Londra, in questa apportò grandi cambiamenti come ad esempio introdurre l’insegnamento del latino e della chimica, materie dal suo punto di vista quasi cardine nell’istruzione.
Tra le sue opere, più di quaranta e abbastanza eterogenee tra loro, ad esempio spaziava da manuali scolastici sino ad arrivare ad opere letterarie o teologiche, quella che più conosciamo – e che abbiamo riscoperto in questi ultimi anni – è “
Flatland : a romance of man dimensions”. (
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La particolarità di questo autore, implica di indagare almeno questa sua opera più conosciuta che ha per un certo verso contaminato anche il “ Romeo e Giulietta “ di Shakespeare.
Oltre a ciò, però, bisogna rilevare che “Flatlandia “, presenta, per la prima volta in quegli anni – ricordando che ci troviamo in epoca vittoriana per la precisione nel 1882; l’opera fu presentata in maniera anonima – concetti nuovi. Pensieri, poi successivamente sviluppati dalla moderna fisica teorica, che rendono evidente ma anche attuale la grande intuizione dell’autore.