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Vecchio 24-07-2010, 11.10.02   #1
Ray
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Predefinito Percezione e Sensazione

Come sapete recentemente mi hanno operato al ginocchio e in questa occasione ho avuto modo di sperimentare qualcosa che già sapevo, ma sapevo solo col cervello, adesso me ne sono reso conto. E' qualcosa di cui abbiamo parlato in molti modi in giro per il forum... forse questo è un altro dei tanti possibili.

Dunque, ovviamente mi hanno fatto l'anestesia. Adesso sono parecchio più bravetti di una volta e ti addormentano solo la parte necessaria. Mi hanno fatto una spinale e mi hanno addormentato solo la gamba destra (la sinistra la sentivo anche se non riuscivo a muoverla).

Ebbene, per farmi l'iniezione mi hanno messo su un fianco in una posizione simile a quella fetale e in quella posizione la gamba è "morta". Dopodichè mi hanno raddrizzato. Siccome ero sveglio vedevo che la gamba era dritta e io non ero più sul fianco... però la sentivo ancora piegata nella posizione di quando è morta. Ci ho messo un bel po' a convincere la mente che era dritta, mi rendevo conto che la mente riceveva due notizie incongruenti. E ogni volta che cercavo di sentirla mi arrivava che era piegata.

La spiegazione? Semplice, noi viviamo in differita. Di poco, ma in differita.

In pratica succede questo. Esiste un viaggio di andata e ritorno tra percezione e sensazione e si passa due volte per la mente. Percepiamo il corpo, ad esempio nella posizione in cui siamo. L'informazione passa per la mente che interpreta, crea un'immagine e la rimanda al corpo e noi abbiamo la sensazione. Poi ci muoviamo o semplicemente passa il momento (direi un ottavo di secondo) e il tutto si ripete e la mente cambia fotografia. Nel mio caso, non percependo più la gamba (ma il resto si) la mente non riusciva a cambiare la foto e si incistava sull'ultima che aveva, mentre per il resto del corpo il processo continuava... il risultato era una specie di quadro di Dalì.

Sta cosa spiegherebbe anche le sensazioni di arti mancanti negli amputati... insomma è la mente che dice che sensazione avere in base a quello che gli arriva dalle percezioni, alle sue interpretazioni e a quello che si aspetta. Possiamo pulire la mente ma la differita mi sa che ce la cucchiamo, almeno per quanto riguarda il corpo.

Il tutto rende evidente l'assoluta importanza delle prime esperienze e quindi della "verginità".
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Vecchio 26-07-2010, 19.09.13   #2
gibbi
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Mi sembra di aver capito tutto il ragionamento che hai fatto , compreso il viaggio di andata e ritorno con doppio passaggio per la mente .
Mi sfugge però la considerazione finale sulla verginità che per come l'hai messa sembra assolutamente lampante ......aiutino?
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Vecchio 26-07-2010, 23.46.51   #3
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Quando una cosa capita per la prima volta....la mente non ha nulla da interpretare?
E quindi?
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Vecchio 27-07-2010, 15.45.14   #4
diamantea
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Il tutto rende evidente l'assoluta importanza delle prime esperienze e quindi della "verginità".
Cosa intendi per "verginità"? L'inviolabilità fisica e morale dell'essere umano o più genericamente il "mai usato" con il quale ci si riferisce pure ai cd?


Il significato preso genericamente dovrebbe avere a che fare con l'imprinting. Se Vergine vuol dire genericamente mai usato, quindi tutto ciò che viene usato o sperimentato per la prima volta da un'impronta alle esperienze successive che saranno costruite ed affrontate in base al ricordo della prima.
Quindi se la prima volta dell'esperienza sarà positiva sara più facile continuare a fare esperienze positive e viceversa.
Inolte, io credo che se la prima esperienza sia positiva e successivamente un numero alto di positive, anche se dovesse capitarne una negativa sia più facile superarla dalla mente e dall'inconscio. Al contrario, se la prima è negativa e pure le successive sarà più difficile accoglierne una positiva.
Insomma si crea la fiducia nel positivo e la sfiducia nel negativo che predisporranno e condizioneranno le successive.
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Vecchio 27-07-2010, 15.51.30   #5
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Quando una cosa capita per la prima volta....la mente non ha nulla da interpretare?
E quindi?
La mente elabora in relazione al passato, cioè in base a ciò che ha imparato, quindi in una situazione nuova la mente non può fare il paragone, non può elaborare con riferimenti passati. Sul momento non può interferire. Mentre dalla prima esperienza costruirà i parametri con cui paragonare le successive.
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Vecchio 27-07-2010, 17.13.46   #6
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La mente elabora in relazione al passato, cioè in base a ciò che ha imparato, quindi in una situazione nuova la mente non può fare il paragone, non può elaborare con riferimenti passati. Sul momento non può interferire. Mentre dalla prima esperienza costruirà i parametri con cui paragonare le successive.
Da quanto ha detto Ray invece io ho capito che la mente tiene buona la prima e poi va di ripetizione. In pratica non esiste la seconda perchè lei, la mente già è registrata sulla prima e sempre quella vede.
Quindi verginità come la pellicola fotografica o cinematografica, di una volta, la prima impressione sulla celluloide era quella che poi veniva proiettata in continuazione sullo schermo, sempre le stesse immagini.
Comunque aspetto Ray
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Vecchio 27-07-2010, 22.21.07   #7
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La mente elabora in relazione al passato, cioè in base a ciò che ha imparato, quindi in una situazione nuova la mente non può fare il paragone, non può elaborare con riferimenti passati. Sul momento non può interferire. Mentre dalla prima esperienza costruirà i parametri con cui paragonare le successive.
Da quanto detto risulterebbe chiara quell' "assoluta importanza delle prime esperienze" cui ha fatto riferimento Ray.
Il mio "e quindi" era diretto a capire che cosa si prova quando , come dici , la mente non è in grado di fare il paragone con riferimenti passati , quella prima esperienza in che modo viene diversamente percepita?
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Vecchio 27-07-2010, 23.47.47   #8
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Provo a rispondere un po' a tutti... mi rendo conto che forse non era tanto chiaro.

Dunque abbiamo una percezione che, sotto forma di informazione, arriva alla mente. Questa la elabora, confrontandola con l'archivio che ha a disposizione, tra cui ricordi di esperienze analoghe. Una volta elaborata ritorna alla mente... quindi diciamo la percezione più la spiegazione... il cntenuto e i bordi della fotografia, dove i bordi sono dei tagli e sono dati dall'eleborazione "dietro" la mente.
A questo punto la mente comunica la sensazione, ossia rimanda il tutto e dice cosa si deve provare.

In pratica:
percezione -------------> mente ----------------> elaborazione (con ricordi ecc)
elaborato -----------> mente -------------> sensazione

Poi arriva una nuova percezione e si ripete il tutto e la fotografia viene sostituita da quella nuova.

Se siamo vergini (su quella cosa) la percezione torna alla mente così come gli è arrivata, non avendo trovato nulla nel serbatoio per elaborare, e quindi senza confronto con altre percezioni, senza riferimenti. E la sensazione che ne risulta è quindi più vicina all'esperienza vera e soprattutto più pura,meno condizionata dalle precedenti. Perchè non sentiamo quello che percepiamo, ma quello che con la percezione abbiamo elaborato (a meno di raggiungere un grado parecchio elevato di ripulitura generale... cioè tornare "vergini"... cosa che mette la verginità delle tradizioni in una nuova luce).

PS: si Diam, intendevo la verginità come dei cd, che comprende quindi anche quella sessuale, mentre viceversa no.
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Vecchio 28-07-2010, 13.54.59   #9
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Provo a rispondere un po' a tutti... mi rendo conto che forse non era tanto chiaro.

sono io che non ho capito e faccio fatica anche ora, non so perchè ma non riesco ad acchiappare questa cosa
Quote:


Dunque abbiamo una percezione che, sotto forma di informazione, arriva alla mente. Questa la elabora, confrontandola con l'archivio che ha a disposizione, tra cui ricordi di esperienze analoghe.

Ma questo avviene inconsciamente? Sono come impulsi e sensazioni oppure è altro?
Quote:


Una volta elaborata ritorna alla mente... quindi diciamo la percezione più la spiegazione... il cntenuto e i bordi della fotografia, dove i bordi sono dei tagli e sono dati dall'eleborazione "dietro" la mente.

Questa parte non riesco proprio a figurarmela, come la elabora?
Quote:


A questo punto la mente comunica la sensazione, ossia rimanda il tutto e dice cosa si deve provare.

Cioè se io ad esempio mangio il cioccolato per la prima volta, quello che mi arriva non avendo niente in archivio rimane li così com'è. Tutto quello che ho provato, tutto ciò che sono riuscita ad acchiappare e anche ciò di cui non sono consapevole.
Ogni volta che mangio il cioccolato la mia mente lo paragonerà a quella prima volta? Ma come?
Provando di più o di meno piacere a seconda di quanto si discosta da quella prima volta, e/o se quella volta è stato piacevole o no?

Quote:


In pratica:
percezione -------------> mente ----------------> elaborazione (con ricordi ecc)
elaborato -----------> mente -------------> sensazione

Poi arriva una nuova percezione e si ripete il tutto e la fotografia viene sostituita da quella nuova.

Anche questa parte mi è ostica, se sostituisco l'immagine ogni volta non capisco più il discorso dell'importanza della verginità.

Quote:

Se siamo vergini (su quella cosa) la percezione torna alla mente così come gli è arrivata, non avendo trovato nulla nel serbatoio per elaborare, e quindi senza confronto con altre percezioni, senza riferimenti. E la sensazione che ne risulta è quindi più vicina all'esperienza vera e soprattutto più pura,meno condizionata dalle precedenti. Perchè non sentiamo quello che percepiamo, ma quello che con la percezione abbiamo elaborato (a meno di raggiungere un grado parecchio elevato di ripulitura generale... cioè tornare "vergini"... cosa che mette la verginità delle tradizioni in una nuova luce).
Ci ho pensato tantissimo e non ne esco non ho capito punto e sono anche diventata nervosa
Ray non si potrebbe un esempietto con eventualmente un disegnino per gli imbranatetion come me?
Un corso? ahah ma roba da matti
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Vecchio 28-07-2010, 15.08.49   #10
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... (a meno di raggiungere un grado parecchio elevato di ripulitura generale... cioè tornare "vergini"... cosa che mette la verginità delle tradizioni in una nuova luce).
Una volta si cancellavano i nastri delle audiovideocassette per registrare cose nuove. Oggi si formattano i pc per cancellare memorie e ripristinare la veriginità del disco. Anche il marmo e il legno si piallano togliendo lo strato superficiale facendo risalire una zona vergine...

Pulire in profondità, togliere memoria di eventi che non ci servono più o non ci piacciono più, liberare la memoria per riempirla di altra memoria più utile o piacevole...
Eppure immagino la cancellazione della memoria quindi la ritrovata verginità lascia una traccia, la traccia che qualcosa prima c'è stato ed è stato cancellato.

Ma questo ripulire in profondità non è ricapitolare? O la ricapitolazione è solo il processo mediante il quale si arriva ai livelli più profondi, alla verginità?

Anche con la coscienza se ripuliamo bene a fondo quasi alla formattazione totale dell'inconscio, se fosse possibile, credo che la traccia rimanga sempre, foss'anche solo la consapevolezza che abbiamo ripulito. Per quanto abbiamo tolto l'emotività e il significato del ricordo ai livelli più sottili rimane la consapevolezza che l'evento sia accaduto.

Io credo che una verginità accade solo una volta non due o più volte. Può essere qualcosa di molto vicino o simile alla verginità ma mai totalmente.

Tuttavia sono anch'io alla ricerca della verginità su molti aspetti della mia interiorità.
La verginità intesa come la capacità di ripulire la mente dai giudizi legati alla prima e aprirsi alla nuova esperienza senza il giudizio della mente, come se fosse la prima volta. Il paragone con le volte successive vi è sempre, le esperienze non possono mai essere uguali, simili ma diverse. In tal senso la verginità è la capacità di lasciarsi stupire dall'esperienza, senza paragone. Lo associo a quell'attimo in cui la mente si ferma e la ballerina cambia il giro.
Se si riesce a fare questo consapevolmente si è sempre vergini ma non sprovveduti.
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