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Vecchio 08-01-2011, 17.12.17   #1
griselda
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Predefinito Forse un momento particolare

Sto vivendo un momento particolare

Quello che predomina su tutto è la rabbia che mi fa avercela con tutti e scattare per un nonnulla.

Provo una sensazione di fastidio per tutto e tutti.

Trovo che leggere cose, momorizzare, sia uno spreco di tempo inutile per la mia conformazione, ma anche che quello che ho imparato mi induce in questo momento giudicare gli altri e mi fa dire ciò che penso riguardo il loro comportamento come se non avessi più freni, il che mi porta a fare tabula rasa intorno a me, oppure mi forzo di evitare le persone che potrebbero dirmi cose o farmi domande che diano l'imput alla rabbia per uscire.

Ad ogni disguido impreco.

Ieri notte ho sognato di venire esorcizzata.
Stamattina ho avuto paura di un ombra che per un attimo ho scambiato per un qualcuno vicino al mio letto appena sveglia

Non ho voglia di scrivere in forum perchè se mi rileggo penso di aver scritto un cumulo di sciocchezze ma sopratutto di aver quasi sempre scritto di cose che avrei voluto imparare o essere come se avessi dovuto sempre recitare un copione o al fine di ricevere un applauso da me o da altri non credo di essere stata quasi mai me stessa perchè volevo piacere al gruppo essere come tutti e farmi accettare, tanto che non so nemmeno più chi sono se mai lo avessi saputo prima, ma la sensazione ora è evidente e pregna

Ho la sensazione di stare vivendo in un modo diverso da quello che vorrei ma che non metto in atto per paura, paura di Dio, paura di perdere chi crede in quelle cose, paura di restare sola con la mia rabbia. Paura di prendermi la responsabilità di quello che sono potrei aggiungere

So che sono stanca di fingere e di vivere una vita diversa da quello che dentro davvero vorrei e da quello che sono
Ma che quando provo a fare e vivere poi mi autopunisco e quindi mi domando che diavolo di vita sia questa??????

Mi domando se sono saltata?
E mi rispondo che può essere ma non del tutto altrimenti non sarei qui a scrivere, smetterei di pensare, ma sopratutto di giudicare cosa sia giusto o sbagliato fare e farei.
Invece sono solo molto incazzata con tutti quelli che pretendono qualcosa da me compresa la me che mi vuole diversa e che cerca con ogni mezzo di sembrarlo perchè per esserlo dovrebbe avere una forza che non possiede

Ecco stavolta non ci sono domande e non cerco risposte e nemmeno voglio fare bella figura sono solo stanca
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Vecchio 08-01-2011, 21.15.02   #2
Grey Owl
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Ecco stavolta non ci sono domande e non cerco risposte e nemmeno voglio fare bella figura sono solo stanca
Un'abbraccio griselda, non sei saltata, non ancora. Sfoga la rabbia, usa la rabbia e poi mettila in gabbia. Già perchè mia nonna diceva sempre "se hai la rabbia, mettila in gabbia", ma prima di metterla in gabbia usala per rompere con quella griselda che finge, visto che sei stanca di lei. Perchè la rabbia è fuoco che scalda, è fuoco che brucia ma sopratutto è un'occasione per sciogliere i nodi e gli schemi mentali che abbiamo dentro di noi. Forse è difficile da comprendere fino in fondo ma la rabbia è un sentimento di rottura, è un'occasione per rompere qualcosa che è fisso in noi, è un'occasione per cambiare dentro qualcosa che magari ha da cambiare. Ma se lo sguardo volge verso l'esterno, verso una presunta causa esterna a noi, beh... che occasione perduta! Pecco di presunzione nel parlarti della rabbia e magari adesso ti senti rotta dentro ed arrabbiata col mondo tanto che ti viene da pensare:"ma che dice questo qui?" Nel titolo toglierei il forse, di certo è un momento particolare per te, l'occasione che ogni tanto la vita ci concede.

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Vecchio 08-01-2011, 22.34.04   #3
dafne
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Avere bisogno di essere accettati non è poi una cosa così straordinaria, capita a tutti, anche se in modalità e intensità differenti Gri.

Avercela con tutti è uno stato che stò provando da molti mesi e che va e viene a seconda...a seconda di quanto mi sento accettata o meno.

E sai questo da cosa viene? (almeno credo )
Da quanto sento il bisogno di essere accettata o meno.
E questo viene da quanto mi sento sicura, contenta di me o meno.

Alla fine il tutto si riduce a quanto siamo contenti di noi. Il che implica che se c'è qualcuno che è contento o scontento quel che facciamo viene visto e interpretato da quel qualcuno, no?

Il bisogno dgli altri è compensatorio quando quello che vediamo non ci piace.

E beata l'ora che arriva che ce ne distacchiamo da questi altri Griii, anche se purtroppo l'unico modo che conosciamo è il detestarli. Ma è quella parte che vede e non è contenta ma non ha alcun controllo sulle nostre azioni a premere fortissimo per dire Ohhhhhhh, allora???!!!

E alla fine ti accorgi che gli altri nella tua testa neanche esistono ma sono rappresentazioni, figure che abbiamo scelto per interpretare un ruolo che è nostro ma scisso in tanti noi stessi E mai riconosciuto.

Alla fine quegli altri che ami o detesti o che insegui sono parti di te stessa che ami detesti o insegui.
L'approvazione che cerchi è la tua, anche se hai bisogno di vedetela scritta nero su bianco e indirizzata esclusivamente, senza alcun dubbio, a te.(non te lo dovevo dire? Fa nulla, sono cose che uno memorizza solo se è pronto a farlo...lo sò per certo... )

Ci hai mai fatto caso che non basta mai? Che per quanto importante sia la persona che te la dà ti rimane sempre un dubbio, la possibilità di un'altra interpretazione?

Oppure la persona in questione ti pare che scada, che ti si fili meno o che ...dimmi di no ...sia inverosibilemte cambiata nei suoi atteggiamenti.

Sono contenta che tu sia stanca, ma stai attenta che ad essere stanca non sia la parte più vera di te sempre meno potente nei confronti di quella lei d'ombra che stà ingrassando a dismisura.
coraggio, è un buon anno questo
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Vecchio 09-01-2011, 01.07.03   #4
stella
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Ho la sensazione di stare vivendo in un modo diverso da quello che vorrei ma che non metto in atto per paura, paura di Dio, paura di perdere chi crede in quelle cose, paura di restare sola con la mia rabbia. Paura di prendermi la responsabilità di quello che sono potrei aggiungere

So che sono stanca di fingere e di vivere una vita diversa da quello che dentro davvero vorrei e da quello che sono
Ma che quando provo a fare e vivere poi mi autopunisco e quindi mi domando che diavolo di vita sia questa??????
E' una cosa che capita spesso e sembra un circolo vizioso, volere vivere ed essere in un modo ma avere paura che riuscendo ad essere finalmente noi stesse di perdere gli altri che ci conoscono solo esteriormente...
E questa paura ci autopunisce e ci ricaccia indietro, a recitare un ruolo che non ci va più.
Allora si scatena la rabbia verso di loro e verso di noi per non riuscire a essere come vogliamo.
Ma ti sei mai chiesta quando ti arrabbi e rispondi male a qualcuno se questo ti accetta lo stesso ?
Sicuramente ti accetta lo stesso, quindi non è il cambiamento di come ti poni che ti fa perdere gli altri.
Allora potrebbe essere che vivendo come vorremmo vivere ci sentiamo egoisti e non più tanto disponibili, allora si manifesta la paura di rimanere sole.
Succede che gli altri rimangono sul momento spiazzati ma poi si abituano al tuo nuovo modo di essere, provare per credere....
Dobbiamo ricordarci che come ci sentiamo noi così si sentono anche loro interiormente, è raro essere veramente se stessi in ogni circostanza, quindi anche loro potrebbero aver paura di perderti quando dici un bel NO e quindi agire in modo da farti comprendere che comunque sei, sei accettata.
Come ti è già stato detto la rabbia è una cosa positiva, significa che la misura è colma e che qualcosa si romperà per far posto a qualcosa d'altro.
Lo so che parlare è facile, e non si ha sempre la voglia e l'energia per lavorare su se stessi, se ti senti stanca significa che hai bisogno di staccare un po' la spina, è come dire avere del sano egoismo e pensare un po' a sè.
Solo amandoci e accettandoci possiamo far qualcosa di positivo per noi e per gli altri.

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Vecchio 09-01-2011, 01.44.49   #5
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se ti senti stanca significa che hai bisogno di staccare un po' la spina, è come dire avere del sano egoismo e pensare un po' a sè.
Staccare la spina se si è stanchi? E allora come si supera un proprio limite?
Io amo tantissimissimo staccare la spina, tanto che la stacco ma per darmi il contentino mi dico che è per fare un'altra cosa, che ho bisogno di cose nuove, aria nuova, per poter continuare, per riprendere energie.
Invece è solo un trovare nuove fonti da ciucciare, scuse da cucire,niente di più.
Non stò parlando nè di te nè di Gris adesso, dico solo che quando si è stanchi bisognerebbe dare qul push-in-più (glottolizzo) e casomai poi fare pausa.
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Vecchio 09-01-2011, 02.55.09   #6
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Non ho voglia di scrivere in forum perchè se mi rileggo penso di aver scritto un cumulo di sciocchezze ma sopratutto di aver quasi sempre scritto di cose che avrei voluto imparare o essere come se avessi dovuto sempre recitare un copione o al fine di ricevere un applauso da me o da altri non credo di essere stata quasi mai me stessa perchè volevo piacere al gruppo essere come tutti e farmi accettare, tanto che non so nemmeno più chi sono se mai lo avessi saputo prima, ma la sensazione ora è evidente e pregna
............
A me , molto banalmente viene da dire, smetti di recitare, in questo modo togliendo via un po' di maschere (quelle più evidenti, che vedi) dovresti poter trovare una parte di te meno artificiosa cosi da portela conoscere..

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Vecchio 10-01-2011, 13.35.14   #7
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Appena l'arrabbiatura passa... purtroppo ritorna tutto come prima.. o no? O tu sei riuscita a perpetrare il cambiamento dopo il moto di rabbia?

Attendo....
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Vecchio 10-01-2011, 13.57.12   #8
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Appena l'arrabbiatura passa... purtroppo ritorna tutto come prima.. o no? O tu sei riuscita a perpetrare il cambiamento dopo il moto di rabbia?

Attendo....
Bella domanda Faltea!
Enno pare che la fregatura sia proprio nel farla uscire, se poi come ho fatto io ho anche scritto qui...il palloncino si è sgonfiato e la tensione ciaoooo!
Però durante la tensione per la testa mi è passato di tutto e la paura di quel tutto mi ha portato a scrivere qui come una valvola di sfiato per salvarmi da me stessa e da quella rabbia...a tal proposito mi pare interessante il discorso fatto da Senza Volto nell'opera al nero....conosco bene quella vibrazione di cui parla...terrificante, ma la paura non è del fuori ma del dentro, di se stessi, mi domando se vibra perchè vuole uscire e il trattenere quella parte ci fa vibrare a dismisura tutta l'ombra che preme per dominare la scena? La barriera è messa dalla ragione?

Ritornando a noi Faltea più precisamente a me e alla mia rabbia quando sono sull'onda sono più forte, sono diversa come se mi attraversasse una energia maggiore che se ne infischia di tante cose poi appena scesa ridivento molliccia quale resto sino alla volta successiva
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Vecchio 11-01-2011, 13.13.24   #9
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Bella domanda Faltea!
Enno pare che la fregatura sia proprio nel farla uscire, se poi come ho fatto io ho anche scritto qui...il palloncino si è sgonfiato e la tensione ciaoooo!
Però durante la tensione per la testa mi è passato di tutto e la paura di quel tutto mi ha portato a scrivere qui come una valvola di sfiato per salvarmi da me stessa e da quella rabbia...a tal proposito mi pare interessante il discorso fatto da Senza Volto nell'opera al nero....conosco bene quella vibrazione di cui parla...terrificante, ma la paura non è del fuori ma del dentro, di se stessi, mi domando se vibra perchè vuole uscire e il trattenere quella parte ci fa vibrare a dismisura tutta l'ombra che preme per dominare la scena? La barriera è messa dalla ragione?

Ritornando a noi Faltea più precisamente a me e alla mia rabbia quando sono sull'onda sono più forte, sono diversa come se mi attraversasse una energia maggiore che se ne infischia di tante cose poi appena scesa ridivento molliccia quale resto sino alla volta successiva
Bisognerebbe riuscire ad immagazzinare questa rabbia di modo da evitare di ritornare "mollicci"..
...na parola
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Vecchio 11-01-2011, 14.43.39   #10
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Bisognerebbe riuscire ad immagazzinare questa rabbia di modo da evitare di ritornare "mollicci"..
...na parola
Macchè, durante la giornata sai quante opportunità capitano se le badi, il fatto è che è più comodo e semplice rimanere mollicci
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Vecchio 11-01-2011, 15.50.08   #11
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Sto vivendo un momento particolare

Quello che predomina su tutto è la rabbia che mi fa avercela con tutti e scattare per un nonnulla.

Provo una sensazione di fastidio per tutto e tutti.

Trovo che leggere cose, momorizzare, sia uno spreco di tempo inutile per la mia conformazione, ma anche che quello che ho imparato mi induce in questo momento giudicare gli altri e mi fa dire ciò che penso riguardo il loro comportamento come se non avessi più freni, il che mi porta a fare tabula rasa intorno a me, oppure mi forzo di evitare le persone che potrebbero dirmi cose o farmi domande che diano l'imput alla rabbia per uscire.

Ad ogni disguido impreco.

Ho notato in prima persona che più mi sforzo di essere qualcosa che non sono più l'attenzione mi si punta come un faro sugli altri, giudicandoli, è una cosa direttamente proporzionale. Al contrario meno maschere indosso meno vedo e sento i comportamenti degli altri e acquisto presa nella mia realtà. Perchè, almeno in me la sensazione peggiore in questi momenti è che tutto sfugga di mano e sia inutile, si vorrebbe solo essere compresi, capiti, raccolti ma non accade mai guardiamo fuori e vediamo un mondo ostile, cieco, meschino. Questo mi capita quando indosso personaggi per compiacere qualcun'altro, in pratica quando non mi accetto ma vivo a seconda dell'immagine di me che voglio creare. In quel preciso istante mi nasce dentro la pretesa che invece qualcuno di esterno mi veda per quello che realmente sono.

Ultima modifica di Edera : 11-01-2011 alle ore 15.53.43.
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Vecchio 11-01-2011, 15.52.36   #12
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Il problema è che gettare la maschera signifca accettare le conseguenze della catastrofe che avvertiamo imminente... In realtà quello che si perderebbe sarebbe solo ciò che non ci serve. Lo scrivo ma non riesco ancora a farlo.
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Vecchio 11-01-2011, 16.43.44   #13
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Ho notato in prima persona che più mi sforzo di essere qualcosa che non sono più l'attenzione mi si punta come un faro sugli altri, giudicandoli, è una cosa direttamente proporzionale. Al contrario meno maschere indosso meno vedo e sento i comportamenti degli altri e acquisto presa nella mia realtà. Perchè, almeno in me la sensazione peggiore in questi momenti è che tutto sfugga di mano e sia inutile, si vorrebbe solo essere compresi, capiti, raccolti ma non accade mai guardiamo fuori e vediamo un mondo ostile, cieco, meschino. Questo mi capita quando indosso personaggi per compiacere qualcun'altro, in pratica quando non mi accetto ma vivo a seconda dell'immagine di me che voglio creare. In quel preciso istante mi nasce dentro la pretesa che invece qualcuno di esterno mi veda per quello che realmente sono.
E' che siamo noi il mondo che vediamo proiettato fuori: tho una me che mi piace toh un me che non mi piace toh una me che è così così saremmo tutte ma dividiamo e quindi credo il problema risieda lì.
Poi il bello è che proiettiamo fuori anche il disappunto su di noi e pretendiamo invece di trovare chi ci prenda in toto.
E' un bel caos vah
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Vecchio 11-01-2011, 16.46.01   #14
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Il problema è che gettare la maschera signifca accettare le conseguenze della catastrofe che avvertiamo imminente... In realtà quello che si perderebbe sarebbe solo ciò che non ci serve. Lo scrivo ma non riesco ancora a farlo.
Il gettare le maschere è relativo al discorso sopra
se non riusciamo a staccarci dal giudizio di quel che
vediamo/siamo/sono su questo bisogna lavorare
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