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Vecchio 02-09-2006, 20.33.12   #1
Ray
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Predefinito THE RAY AFTER (ovvero la mente che ti mente)

Cari esseri umani,

giuntami l’intuizione della mia vera missione sulla Terra, mi appresto a divulgare come ottenni, ormai sono molti anni, l’illuminazione seguendo la Via dello Yoghi.
Detto per inciso sto seriamente ponderando di seguire anche la Via del Fachiro… sapete, al giorno d’oggi, se non hai almeno due illuminazioni è difficile trovare un posto decente in una qualche fratellanza seria.

Prima di iniziare cercherò di chiarire alcuni concetti, in modo semplice però, affinché possano essere colti anche dalle vostre menti non illuminate.

Vediamo un po’: saprete tutti che l’uomo, ogni uomo, è composto da un “fisico”, da un “sentimento” e da una “mente”. Corpo, cuore e pensiero, potremmo dire. Orbene, questi tre elementi non sono separati, bensì uniti indissolubilmente. Anzi, se volessimo essere precisi, dovremmo dire che questi tre elementi sono “mischiati”, allo steso modo in cui, in una minestra, sono mischiati acqua, sale e verdure.
Il fatto è che nessun uomo è esattamente uguale ad un altro, così come nessuna minestra è identica ad un’altra minestra. Tuttavia ci sono delle somiglianze e, in base a queste, possiamo suddividere l’umanità in tre grandi categorie: coloro che hanno preponderante il corpo, coloro che hanno preponderante il sentimento e coloro che hanno preponderante la mente.

Queste tre differenti tendenze han fatto si che, fin da tempi antichissimi, la Via Unica si differenziasse in tre diverse Vie o meglio, tre diversi grandi gruppi di Vie: le Vie del Fachiro (corpo), le Vie del Monaco (cuore), le Vie dello Yoghi (mente). Questo per agevolare coloro che desiderano percorrere una Via. Ognuno sceglierà quella che più gli si addice, lavorando e sviluppando ciò che gli viene più semplice e piacevole e tralasciando tutto il resto. Perché si dovrebbero fare fatiche inutili? Se uno nasce con una certa predisposizione un motivo ci sarà no?
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Vecchio 02-09-2006, 20.35.17   #2
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Fondamentalmente le cose funzionano così: chi ha preponderanza di corpo seguirà una via del fachiro. Egli lavorerà sul proprio corpo tanto da portarlo ad essere in grado di sentire Dio senza venirne distrutto. Chi invece ha preponderante il sentimento, si sforzerà di amare Dio fino a raggiungerlo col proprio cuore. Chi invece ha preponderante la mente cercherà di spingerla fin le più alte vette, a contemplare e capire Dio, ancora una volta raggiungendolo.
Ah, si vocifera dell’esistenza di una Quarta Via, la quale si dice che preveda lo sviluppo armonico di tutti e tre i fattori. A meno che non si tratti di un cammino studiato per quella sparutissima minoranza di individui che nascono con i tre fattori proporzionati, senza che nessuno sia preponderante, direi che si tratta di una enorme fatica inutile. Infatti la logica vuole che per seguirla si debba prima porre in equilibrio le tre nature. Il che significa che prima di iniziare a salire si debba scendere, dato che ognuno sta nel suo punto più alto, nel fattore che ha più sviluppato in partenza. Ora, dico io, che gioia può esserci nel scendere? Perché mai darsi tanta briga? Quando si può ottenere l’immensa felicità dell’illuminazione seguendo la facile strada già segnata dal nostro destino come ho fatto io? Poi scusate, se proprio si vuole si può sempre fare dopo no? Così come io adesso penso di prendermi anche una seconda illuminazione, possono fare anche gli altri. Poi è molto più semplice se si è già illuminati. Si hanno più crediti. Molti passaggi vengono abbuonati.
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Vecchio 02-09-2006, 20.36.42   #3
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Nonostante quello che probabilmente avrete letto un po’ dovunque, l’unica pratica necessaria per ottenere l’illuminazione sulla Via dello Yoghi è la meditazione.
Meditare è facilissimo per un uomo mentale: basta stare li e non pensare a nulla. A me capitava spesso in modo naturale fin da bambino. E’ chiaro che sono nato già con molto lavoro fatto alle spalle, nelle vite precedenti, ma non disperate: con un minimo di sforzo, pure piacevole, tutti potrete imparare a meditare in meno di una settimana… e cos’è una settimana di fronte all’eternità? Se poi anche a voi capitava da bambini di cadere spontaneamente in meditazione, beh allora anche voi, certamente, potete contare su parecchio lavoro già svolto.

Se qualcuno ha letto qualche buon manuale di Yoga si sarà convinto che per meditare è necessario mettersi in certe particolari posizioni. Devo ammettere che le posizioni dello Yoga rendono più agevole il passaggio dell’Energia Divina dentro di noi, tuttavia alcune sono parecchio difficili. Se sono difficili sicuramente non sono indispensabili. Diciamola tutta: non siamo mica fachiri! Se riusciamo ad usarle, bene, ci aiuterà. Se invece facciamo troppa difficoltà evidentemente non sono fatte per noi. I manuali sono generici… dicono le cose in termini di base, per tutti. Vanno bene per provare. Poi ognuno deve avere la capacità di discernere cosa fa per lui e cosa no. Io, per esempio, ne ho usate un paio che mi venivano abbastanza facili, per le altre mi sono presto reso conto che era inutile sforzarsi. E poi scusate, ma se voi foste l’Energia Divina vi andrebbe di scorrere in un tizio tutto scomposto, scomodo e sofferente?
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Vecchio 02-09-2006, 20.37.38   #4
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Prima di approfondire le tecniche di meditazione e i sistemi per ottenerne una buona in poco tempo, sarà bene che mi soffermi sul lavoro che è necessario avere svolto prima di iniziare.
E qui arrivano le note dolenti. Non voglio mentirti caro lettore e farti credere che le cose siano più semplici di come effettivamente sono.
Non si può ottenere l’illuminazione fino a che non si sono risolti una serie di problemi psicologici che possiamo avere accumulati in questa vita o anche nelle precedenti. In particolare le paure, ma non solo quelle… i conflitti in generale.
Chiaramente è ben possibile che, nel momento in cui decidiamo di intraprendere una via, non abbiamo alcun problema da affrontare e possiamo metterci tosto al lavoro. Però, caro lettore, è facile ingannarsi. Io stesso, che comunque sono nato già avanti e per questo, istintivamente, ho sempre evitato fin da bambino le situazioni che avrebbero potuto generare in me dei conflitti psicologici, ad un certo punto mi sono reso conto che qualcosina avevo pure io da sistemare. E poi, parliamoci chiaro, capita pure la sfortuna. Magari ti è successa una cosa di cui non sei minimamente responsabile ma che, in ogni caso, ha sviluppato in te una paura che non hai ancora superato. Ebbene, potrebbe darsi che sia necessario affrontarla, prima.

Non dico che si debba per fora fare piazza pulita di tutte le problematiche interiori prima di salire, beninteso. Non disperare, caro lettore. Questo perché, una volta che riusciamo ad arrivare in cima, qualsiasi residuo ci siamo portati dietro, verrà immantinente dissolto dal contatto con l’Energia Divina, che non tollera imperfezioni. Il fatto è che queste problematiche fanno da zavorra, ovvero rendono più ardua la salita. Una cosa è salire senza pesi, un’altra è portarsi un enorme zaino sulle spalle, mi pare logico. Ora, se lo zaino è abbastanza leggero possiamo arrivare in cima con tutto il carico, tanto poi verrà dissolto li. Se invece vediamo che, ad un certo punto, non ce la facciamo, sarà necessario fermarsi e togliere qualcosa… alleggerire il nostro fardello.

Da queste parole vi risulterà evidente che se noi iniziamo il viaggio con lo zaino già vuoto saremmo nelle condizioni più favorevoli per arrivare in cima. E’ chiaro che possiamo ben cominciare la salita lo stesso. Vuoteremo lo zaino man mano che sarà necessario. Certo è che a volte capita di avere uno zaino tanto pesante che non possiamo neppure fare un passo.
E’ per questo che consiglio di intraprendere questo lavoro prima di salire. Più cose ci lasceremo a valle meglio sarà. O perlomeno, sarà il caso di togliere le cose più pesanti… e le cose più pesanti, come ho già detto, sono proprio le nostre paure. Eh si, caro lettore, le paure si deve affrontarle e sconfiggerle. Il prossimo capitolo tratterà proprio di come possiamo sconfiggere le nostre paure in modo rapido, definitivo e soprattutto indolore… quel lavoro che gli alchimisti chiamano romanticamente “Opera al Nero”… brrrr.
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Vecchio 02-09-2006, 21.58.28   #5
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Potresti vendere se mandi ad una casa editrice
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Vecchio 19-09-2006, 14.42.16   #6
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Originalmente inviato da Uno
Potresti vendere se mandi ad una casa editrice
elloso... purtroppo mi sa che hai ragione... d'altra parte basta vedere l'abbondanza che c'è in giro di minchiate di sto genere...

L'idea iniziale di sto 3d era mostrare quanto è facile fare una cosa così e poi, una volta finito, volevo "svelare" i meccanismi che ho usato per renderlo verosimile a chi fa una lettura superficiale (chi legge con attenzione vede le contraddizioni anche se non ha un'infarinatura su certi argomenti).

Magari prima o poi lo finisco, anche se forse non è nemmeno necessario... poi chissà, forse è pure pericoloso hahaha...
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